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DATI BUONO SCUOLA 2005-2006: LO SCERIFFO DI NOTTINGHAM
DATI BUONO SCUOLA 2005-2006: LO SCERIFFO DI NOTTINGHAM
di lucmu (del 09/03/2007, in Scuola e formazione, linkato 891 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto del 9 marzo 2007 (pag. Milano)
 
L’analisi dei dati relativi all’erogazione dei 43 milioni di euro del cosiddetto “buono scuola” per l’anno scolastico 2005/2006 riconferma per il quinto anno consecutivo l’esistenza di un vero e proprio scandalo. Infatti, il 99% degli studenti destinatari del “buono” frequentano la scuola privata e il 63% delle famiglie beneficiarie dispongono di un reddito dichiarato che si colloca nella fascia tra 35 e 180mila euro.
Il buono scuola è un sussidio regionale, introdotto dalla giunta Formigoni nel 2001, che viene erogato alle famiglie che ne facciano richiesta a copertura parziale (25% o 50%) delle rette scolastiche. Formalmente è accessibile a tutte le famiglie del milione di studenti lombardi, ma di fatto i requisiti ne escludono il 90%, cioè i ragazzi che frequentano la scuola pubblica. Ufficialmente il buono serve per consentire la “libertà di scelta” tra scuola pubblica e privata a quelle famiglie che per condizione economica non potrebbero esercitarla, ma in realtà la maggior parte dei fondi finisce in mano a famiglie per nulla bisognose. E così, grazie anche all’uso di un indicatore Isee molto sui generis, che non considera nemmeno la situazione patrimoniale, succede che persone residenti in costosissime vie milanesi, come via Della Spiga o Galleria San Babila, possano tranquillamente ottenere un contributo regionale.
In altre parole, mentre per il diritto allo studio di tutti gli studenti lombardi sono stati spesi appena 7 milioni, ben 43 milioni di euro di sussidi, pagati dal contribuente, sono invece piovuti sulle scuole private e su famiglie benestanti. Complimenti Presidente Formigoni, lo Sceriffo di Nottingham non avrebbe potuto fare di meglio!
Rifondazione Comunista chiede, ancora una volta, che venga posto fine a questo scandaloso e immorale drenaggio di denaro pubblico a favore di una vera e propria clientela elettorale. Le ingenti risorse del “buono scuola”, 192 milioni di euro in cinque anni, andrebbero piuttosto indirizzate verso quelle famiglie lombarde, davvero bisognose di un sostegno, che faticano a sostenere i costi dell’istruzione, a partire dal caro-libri, e verso il contrasto del fenomeno dell’abbandono scolastico.
 
qui sotto puoi scaricare l’analisi del Gruppo regionale del Prc
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