“Labor Blues”, rubrica a cura di Luciano Muhlbauer, su MilanoX n° xxiv del 3 marzo 2011, la free press eretica in distribuzione a Milano.
Tutto il mondo è paese, specie in tempi di globalizzazione. E così, invece di parlare di Milano, Torino o Pomigliano, questa volta parliamo degli States, del Wisconsin per la precisione. Tanto, come vedrete, fa lo stesso.
Ebbene, succede che da due settimane Madison e le altre città del Wisconsin siano attraversate da un’ondata di scioperi e manifestazioni senza precedenti da parte dei dipendenti pubblici, dagli impiegati fino agli insegnanti. I lavoratori hanno persino occupato il campidoglio, mentre i deputati dei democrats sono scappati nel vicino Illinois per far mancare il numero legale nel parlamento locale e non farsi intercettare dalla polizia di Stato sguinzagliata dal Governatore.
La ragione di questo scontro sta nel fatto che il neo-eletto Governatore Scott Walker, i cui grandi sponsor sono gli straricchi fratelli Koch, tra i principali finanziatori dell’estrema destra repubblicana dei Tea-Party, cerca di far approvare una legge che sopprime senza troppi complimenti la contrattazione collettiva nel pubblico impiego, aumentando en passant brutalmente i contributi previdenziali.
Ma quanto sta avvenendo nel Wisconsin non è che la punta dell’iceberg, poiché disegni di legge simili sono sul tavolo in diversi altri Stati, in particolare dopo l’avanzata repubblicana nelle elezioni di metà mandato dell’anno scorso. Il denominatore comune è quello dell’assalto al salario, ai diritti e, soprattutto, alla contrattazione collettiva nel pubblico impiego, ma non mancano nemmeno le iniziative che puntano a rendere ancora più difficoltosa la sindacalizzazione nel settore privato, come nel caso dell’Indiana.
Per il movimento sindacale statunitense siamo di fronte a una “final offensive”, cioè al tentativo di liquidare definitivamente un sindacato già indebolito da anni di liberismo sfrenato.
Ebbene, vi ricordate i tempi di Pomigliano, quando ci raccontavano la frottola dell’eccezione? Dopo sono arrivate le favole delle deroghe e, infine, la cruda realtà del contratto aziendale in sostituzione di quello nazionale. Ma attenzione, non è finita qui, perché l’obiettivo finale è quello del contratto individuale: ogni lavoratore da solo di fronte al padrone. Insomma, Pomigliano è più vicina a Madison di quanto non si creda e forse dovremmo trarne le dovute conseguenze.
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