Rifondazione Comunista, insieme a tutta l’Unione, aveva chiesto a Regione Lombardia di prorogare l’entrata in vigore della legge regionale sui phone center, prevista per il 22 marzo prossimo. Era una proposta di buon senso e di buon governo, ma la maggioranza di centrodestra si è compattata attorno all’estremismo xenofobo della Lega Nord, respingendo ogni ipotesi di proroga in sede di IV Commissione consiliare, nella giornata di ieri.
E’ di poche ore fa, invece, la notizia che il TAR di Brescia ha accolto il ricorso di un gestore di phone center, al quale era stata imposta la chiusura in base alla legge regionale. Secondo il tribunale, infatti, ci sono dubbi di legittimità costituzionale ‘nella parte in cui regola in modo dettagliato l'attività in questione imponendo ai centri... già operanti l'onere di adeguamento delle strutture in un termine non ulteriormente prorogabile’.
Questa sentenza dà ragione a quanti, noi compresi, da tempo sostengono che la legge regionale impone delle norme speciali e discriminatorie a un settore commerciale, soltanto perché gestito e frequentato prevalentemente da cittadini immigrati. Chiediamo dunque ancora una volta che la parte moderata del centrodestra regionale torni alla ragione, sottraendosi al ricatto dei razzisti della Lega Nord, il cui unico obiettivo è la chiusura massiccia dei phone center lombardi.
Martedì 13 marzo il Consiglio regionale affronterà definitivamente la questione della richiesta di proroga. C’è ancora tempo per modificare l’insana decisione presa ieri in Commissione. Noi ci impegneremo in tal senso, ma se il centrodestra lombardo dovesse confermarsi ostaggio della Lega, allora saremo pronti a sostenere tutti i ricorsi contro una normativa illegittima e discriminatoria.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare la sentenza del TAR sezione di Brescia