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PROCESSO MAYDAYPARADE: INACCETTABILE LA GUERRA PRIVATA DI DE CORATO
PROCESSO MAYDAYPARADE: INACCETTABILE LA GUERRA PRIVATA DI DE CORATO
di lucmu (del 16/03/2007, in Movimenti, linkato 1077 volte)
Oggi a Milano si è tenuta la prima udienza del processo contro 28 persone per i fatti legati alla Mayday Parade del 2004, con il rinvio però di tutto al 17 luglio prossimo. Il Comune di Milano, come anticipato dal vicesindaco De Corato, ha annunciato formalmente di volersi costituire parte civile.
Esprimiamo la nostra preoccupazione per un impianto accusatorio che sembra voler mettere sotto processo l’intera MayDayParade, cioè quella iniziativa di mobilitazione che da anni porta nelle strade milanesi decine di migliaia di precari.
Infatti, la pubblica accusa ha operato un assemblaggio arbitrario di fatti diversi e distanti tra di loro, dai danneggiamenti alle semplici scritte sui muri, fino ai presidi di protesta davanti ad alcuni supermercati che non rispettavano la giornata di chiusura del Primo Maggio. Ma l’oscar va sicuramente alla riesumazione del Regio decreto n. 773 del 1931, con il quale sindacalisti e attivisti vengono accusati di aver distribuito “scritti e disegni nelle forme di volantini e striscioni reclamizzanti l’iniziativa ‘MayDayParade’ contrari agli ordinamenti politici, sociali od economici costituiti nello Stato”. Cioè, sono sotto processo perché pubblicizzavano una manifestazione, peraltro regolarmente autorizzata.
Un’occasione troppo ghiotta per il vicesindaco De Corato, dedito da anni alla sua guerra privata contro chiunque in città non la pensi come lui, che infatti ha imposto la costituzione in parte civile del comune di Milano. L’obiettivo politico, più volte dichiarato, è quello di limitare la libertà di manifestazione.
Sarà ovviamente il giudice a occuparsi degli aspetti processuali, ma dalla politica deve arrivare un deciso segnale di contrasto dell’ennesimo teorema politico. In una città dove da anni oltre il 70% delle nuove assunzioni ha carattere atipico, ci aspettiamo che un vicesindaco si occupi della piaga della precarietà e non della criminalizzazione dei precari che manifestano, delle condizioni di lavoro e di vita dei giovani milanesi e non delle sue guerre private.
 
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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