Martedì 24 gennaio, al Teatro Franco Parenti di Milano, ci sarà la prima milanese di “Sul concetto di volto nel Figlio di Dio” e ci sarà una mobilitazione di protesta da parte di una serie di organizzazioni integraliste che considerano lo spettacolo “blasfemo” e quindi da censurare.
Premetto subito che non ho visto lo spettacolo, come peraltro la quasi totalità di quanti ora ne chiedono la censura, e quindi non so dire se mi piace o meno oppure se lo ritengo offensivo o meno dei sentimenti religiosi. Tuttavia, so che lo spettacolo ha fatto il giro di mezza Europa, compresa Roma, senza che succedesse alcunché, con l’unica eccezione di Parigi, dove alcuni integralisti religiosi hanno inscenato una contestazione. Inoltre, ho letto anche le parole del regista, Romeo Castellucci, Perché il mio spettacolo non ha nulla di osceno, che non mi sembrano proprio quelle di un blasfemo.
Insomma, c’è qualcosa che non quadra, considerato che ora si è alzato improvvisamente un polverone tale da spingere persino il Vaticano a prendere posizione. Cioè, lo stesso che non ebbe nulla da dire quando lo spettacolo andò in scena nella capitale, praticamente a due passi da San Pietro. Per non parlare, poi, del crescendo di minacce ed intimidazioni di cui è stato fatto oggetto il Teatro Parenti in questi giorni.
E quello che non quadra -e preoccupa- c’entra più con la politica che non con la religione, come peraltro accade quasi sempre nel caso degli integralismi religiosi. In fondo, per arrivare a quella conclusione è sufficiente leggere la lista dei promotori ed aderenti alla “manifestazione di protesta” contro lo spettacolo (che si terrà p.le Libia, nelle immediate vicinanze del teatro).
Infatti, tanto per fare un esempio, tra i principali promotori della mobilitazione troviamo anche quei gentiluomini di “Militia Christi”. E poi basta scorrere la non breve lista dei gruppi che aderiscono all’iniziativa per trovarvi un pericoloso minestrone, dove si mischiano gruppi antiabortisti ed integralisti, spesso di natura neofascista e xenofoba.
Beninteso, e ci teniamo a sottolinearlo, non tutti coloro i quali oggi si sentono offesi dallo spettacolo, che peraltro non hanno visto, rientrano in quella casistica. A maggiore ragione è, dunque, necessario dire le cose così come stanno, chiarendo a tutti e tutte, credenti e non credenti, chi sono i soggetti che oggi stanno montando la panna e che cercano così di accreditarsi su scala più ampia.
E quindi, benissimo ha fatto il circolo di Rifondazione della zona 4 a lanciare per primo l’idea di un presidio democratico, contro le intimidazioni, le censure e le pratiche neofasciste. Un’idea che in queste ore sta per essere raccolta da diversi altri soggetti della zona 4 (Sel, Pdci, Comitato per Milano, Casa della Sinistra, Comitato citt. Per la riapertura Piscina Caimi ecc.).
Sotto trovate l’appello e le coordinate per aderire. Vi invito a farlo.
Il presidio si terrà martedì 24 gennaio, a partire dalle ore 18.30, all’angolo tra c.so Lodi e via Lazzaro Papi (p.zza Buozzi) (il luogo di ritrovo circolato precedentemente è da considerarsi superato)
Luciano Muhlbauer
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Appello:
NON ACCETTIAMO INTIMIDAZIONI, CENSURE E PRATICHE NEOFASCISTE E INTOLLERANTI!
La rappresentazione al Teatro Franco Parenti di Milano, dal 24 al 28 gennaio, dello spettacolo “Sul concetto del volto di Dio” ha scatenato in questi giorni una sequenza di intimidazioni e divieti, a cui il teatro e il regista hanno reagito dichiarando il carattere non irreligioso della pièce e invitando ad attenuare i toni intolleranti, in nome di un confronto civile e democratico.
Su questo evento la destra oltranzista e integralista ha imbastito un attacco forsennato, spalleggiata da forze apertamente razziste e neofasciste, che promettono presidi e preghiere di riparazione, ma soprattutto non nascondono l'intenzione di negare la libertà di espressione artistica, sulla base di argomentazioni intolleranti.
Respingiamo, da uomini e donne liberi, credenti e non, queste due offese - alla libera espressione artistica e alla Costituzione antifascista - e dichiariamo la nostra piena solidarietà al Teatro Franco Parenti e al regista Castellucci.
Invitiamo i cittadini e le cittadine, gli antifascisti e i democratici a partecipare al
PRESIDIO INDETTO PER IL 24 GENNAIO
h. 18.30
Piazza Buozzi (angolo tra c.so Lodi e via Lazzaro Papi)
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