LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL DI SUSA RISCHIA DI PROVOCARE LA PRIMA VITTIMA - A MILANO, H. 18.00, PRESIDIO IN SAN BABILA
LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL DI SUSA RISCHIA DI PROVOCARE LA PRIMA VITTIMA - A MILANO, H. 18.00, PRESIDIO IN SAN BABILA
di lucmu (del 27/02/2012, in Movimenti, linkato 2992 volte)
In questi ultimi anni a Milano ho visto molta gente salire su carroponti, tetti, gru o torri per difendere il posto di lavoro, chiedere il rispetto di un diritto o denunciare un’ingiustizia. Ma mai ho visto poliziotti o altre forze dell’ordine arrampicarsi per tirarli giù con la forza, rischiando così di rendere ancora più insicura una condizione che è già di insicurezza.
Stamattina in Val di Susa sembra che le forze dell’ordine abbiano, invece, pensato di farlo. Ho ascoltato la registrazione della telefonata tra Radio Blackout e Luca Abbà, valsusino e attivista no tav, arrampicatosi su un traliccio in segno di protesta contro le operazioni di sgombero per allargare l’area del cantiere. Poi ho letto il comunicato della Questura di Torino, che conferma, sebbene con molti giri di parole, l’intervento di rocciatori della polizia di Stato.
Mentre scriviamo Luca, precipitato dal traliccio, si trova in coma farmacologico in ospedale a Torino. Le sue condizioni sono gravissime, ma le ultime notizie ci consentono qualche spiraglio di ottimismo. Nel frattempo, in valle, le operazioni di allargamento del cantiere non si sono interrotte nemmeno per un attimo, nonostante la gravità dell’accaduto. Tutto ciò è semplicemente allucinante e si spiega soltanto con le condizioni di militarizzazione della valle e con quella sorta di extra territorialità garantita dall’istituzione dell’area di interesse strategico nazionale.
Per chiedere la fine della militarizzazione della valle, per fermare quell’inutile e costosa opera chiamata Tav e in solidarietà con Luca, sono indetti presidi e mobilitazioni in tutte le città.
A Milano, appuntamento alle ore 18.00 in piazza San Babila.