di lucmu (del 29/02/2012, in Sicurezza, linkato 3212 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto del 29 febbraio 2012 (ripreso anche da Paneacqua.eu)
Milano sa essere strana. E anche la sinistra milanese, da quella istituzionale a quella di movimento, sa esserlo. Proviamo ad immaginarci cosa sarebbe accaduto un anno fa, ai tempi dell’amministrazione Moratti e De Corato, se un vigile urbano, appartenente ad un nucleo speciale, avesse ucciso con un colpo di pistola alla schiena un giovane straniero disarmato. Non c’è alcun dubbio che si sarebbe levato un moto di indignazione e, forse, avremmo pure organizzato una manifestazione di piazza.
Quindi, non è solo lecito, ma persino doveroso domandarci come mai non sia successo nulla di tutto ciò oggi, quando purtroppo il 29enne cileno Marcelo Valentino Gomez Cortes è stato davvero ucciso dal vigile, Alessandro Amigoni. Già, perché è scattata una sorta di rimozione collettiva in tempo reale, che ha impedito persino che si manifestasse un po’ di pietà e solidarietà umana. E così, nulla di sorprendente, ahinoi, che l’altro giorno la messa funebre per Marcelo, prima del rimpatrio del suo corpo in Cile, si sia svolta nella disattenzione generale e alla presenza di sole trenta persone, compresi la compagna e i due figli piccoli.
Una freddezza che non si deve certo all’incertezza circa la dinamica dei fatti, visto che quello che si sapeva sin dai primi giorni era ampiamente sufficiente per indignarsi. Insomma, quel 13 febbraio al Parco Lambro l’agente Amigoni, indagato per “omicidio volontario”, ha sparato da distanza ravvicinata, uccidendo con un colpo alla schiena Gomez Cortes. Non solo il giovane era disarmato, ma i tre colleghi di Amigoni hanno dichiarato che loro non avevano avvertito alcuna situazione di pericolo. In altre parole, sarà ovviamente l’azione giudiziaria ad accertare le responsabilità penali, ma una cosa è chiara oltre ogni ragionevole dubbio: quanto accaduto non può trovare giustificazioni.
Inoltre, la rimozione non si spiega nemmeno con quella reticenza politica che spesso e volentieri scatta quando a governare siamo “noi” e non “loro”. Già, perché il Sindaco Pisapia in questa vicenda non ha proprio alcuna responsabilità. Anzi, sta partendo proprio in questi giorni la riforma che valorizza la figura del vigile di quartiere, che è poi l’esatto contrario di quei nuclei centralizzati e militarizzati dei quali Amigoni faceva parte.
Infine, che nessuno tiri in ballo l’omicidio di Nicolò Savarino, il vigile milanese ucciso il 12 gennaio scorso, perché non c’entra proprio nulla. Può spiegare lo stato d’animo dei vigili milanesi, ma non può certamente giustificare lo sparo che ha ammazzato Marcelo.
C’è rabbia nella comunità cilena di Milano, per quello che è successo, ma anche per com’è stato trattato l’omicidio. E qui il problema è tutto nostro, cioè di noi della sinistra milanese, di quelli che si erano indignati ai tempi dell’amministrazione delle destre, quando i nuclei speciali facevano rastrellamenti anti-immigrati sui mezzi pubblici o sgomberavano campi rom vestiti da celerini.
So bene che a Milano non vogliamo più sentir parlare di quel passato che abbiamo archiviato nella primavera scorsa, ma che l’omicidio di Marcelo ci ricorda con brutalità. Ma non è girando la testa dall’altra parte che costruiamo il futuro, anzi, semmai rischiamo di riaprire le porte al passato.
Riformare la Polizia Locale di Milano e chiudere con le squadre di decoratiana memoria è possibile, anche perché lo vuole molta parte del vigili urbani. Ma il silenzio e la disattenzione non aiutano per nulla. E poi, diciamocelo, quella mancanza di umanità ci dovrebbe far vergognare un po’.
Alla faccia di quelli che dicono che i comunisti sono "conservatori, antichi, ecc.". Il tuo è veramente il modo corretto di analizzare tutto, non retorico, e non finalizzato a prevalere sull'avversario politico. Approvo in pieno
sono completamente d'accordo, non è una questione solo di solidarietà umana ma milano in questa vicenda, con i suoi movimenti ha mostrato il peggio, un menefreghismo generalizzato, dimenticandosi che il passato è sempre alle porte, chiunque sia al governo doveva dimostrarsi vigile e attenta a ciò che accade in città, ma il fatto che ci sia un solitario come te lascia speranza. l'importante è che non passi la logica del non disturbiamo i nostri amici che governano
di
moukrim
(inviato il 29/02/2012 @ 09:28:51)
# 3
La tua lucidità ed onestà intellettuale mi ha sempre colpito. Come sempre sai indossare e ci fai indossare gli occhiali giusti. Grazie! Soprattutto per averci fatto vergognare e per averci ricordato che "essere di sinistra" ci dovrebbe far diversi...
Concordo pienamente con Luciano in particolare con la preoccupante "rimozione" di ogni indignazione che in realtà si era già palesata in occasione di taluni sgomberi Rom. Neppure un gesto simbolico di pietà, don Colmegna- eppure- aveva chiesto al Sindaco (anche senza fascia tricolore) di portare un fiore a parco lambro. Se poi pensiamo che la compagna di Marcelo non ha potuto permettersi il viaggio in Cile per accompagnarlo l'umiliazione "civica" è completa. Già ma forse era una "coppia di fatto"!Del resto un tempo dalle opposizioni istituzionali fioccavano le nostre mozioni per la Pace e contro le spese militari, oggi per gli F135 "ovattata rimozione".
d'accordo su molto, con dei però: 1)Parlando di rimozione forse possiamo un po' elevarci dal giornalismo medio del copia e incolla della prima ansa. Iniziando dal nome, si chiama Marcello (con due elle) e magari mettendo una foto sua e non sempre la centralina elettrica o la foto del vigile rambo, la rimozione passa soprattutto dal fatto che pochi si sono chiesti chi fosse la vittima. http://www.enricoberlinguer.it/qualcosadisinistra/?s=cileno
Secondo, io c'ero al rito funebre, è giusto ricordare che la comunicazione è stata data la mattina per il pomeriggio, e quindi una città, forse, non poteva rispondere. E' anche giusto ricordare che Basilio Rizzo, Mirko Mazzali, Anna Scavuzzo e Patrizia Quartieri c'erano. Non ho visto altri esponento della politica milanese.
Un breve commento ai commenti, soprattutto a quelli che nessuno può leggere qui, perché fatti a voce, per sms o per mail. Sono davvero tanti, più del solito. È questo, penso, rappresenti già un primo elemento di bilancio: cioè, era giusto sollevare il problema pubblicamente. Secondo, una parte dei commenti contenevano una critica rispetto al ruolo del Comune. A parte Dario (che ringrazio peraltro per le info e le correzioni), che sottolinea la presenza di rappresentanti del Cons. comunale, la quasi totalità delle critiche era però di segno opposto: insomma, sarei stato troppo “buonista” con il Comune. Respingo ambedue le critiche e non perché non siano vere, ma perché il problema è un altro: qualsiasi sia stato la condotta del Comune (positiva o negativa), questo non può assolvere noi, il “popolo” della sinistra milanese. Infatti, il problema da affrontare è la NOSTRA indifferenza. Luciano Muhlbauer