OCCUPYAMO PIAZZA AFFARI! – SABATO 31 MARZO A MILANO
OCCUPYAMO PIAZZA AFFARI! – SABATO 31 MARZO A MILANO
di lucmu (del 29/03/2012, in Movimenti, linkato 1017 volte)
Sabato 31 marzo, a Milano, ci sarà la manifestazione nazionale “Occupyamo Piazza Affari”. L’appuntamento è alle ore 14.00 in Piazza Medaglie d’Oro (P.ta Romana), da dove partirà il corteo che raggiungerà Piazza Affari. Se pensate che i diritti sociali e la dignità non siano una variabile dipendente dai capricci dei mercati finanziari, allora vi invito a partecipare.
L’idea di una mobilitazione di piazza su una piattaforma chiaramente alternativa alle politiche sociali del Governo Monti e della Bce viene dal Comitato No Debito, che l’aveva lanciata già mesi fa. Tuttavia, quanto avvenuto nelle ultime settimane con il varo del progetto governativo di riforma del mercato del lavoro e di sostanziale svuotamento dell’articolo 18, assegna alla manifestazione indubbiamente una nuova e maggiore valenza politica.
Per saperne di più sui contenuti della manifestazione, rinvio anzitutto alla lettura dell’appello “Occupyamo Piazza Affari” e agli altri materiali reperibili sul sito del Comitato No Debito. Vi segnalo, inoltre, che negli ultimi giorni si sono aggiunti appelli specifici, spesso su iniziativa di realtà milanesi, come ad esempio Blockupy Milano! o Ri/generazione precaria, con i quali vengono comunicate nuove adesioni al corteo.
Sebbene l’appuntamento di sabato stia crescendo, il corteo continua però a mantenere una forte caratterizzazione militante. Ci sono i sindacati di base, come Usb o Cub, la Rete 28 aprile nella Cgil, alcune Rsu, vari settori di movimento e dei centri sociali, forze politiche come Rifondazione Comunista, Sinistra Critica ed altri, alcuni esponenti di Sel e IdV, eccetera.
Ovviamente, come ci ricorda anche la virulenza dell’offensivo sull’articolo 18, per reggere lo scontro che si è aperto in Italia e in Europa sul welfare e sul lavoro ci vorrà ben altra massa critica. Ma oggi il corteo del 31 marzo è uno dei punti di passaggio obbligati, dopo l’ondata di scioperi, soprattutto dei metalmeccanici, e in vista dello sciopero generale, ancora tutto da costruire, per dire la verità. Anche perché indica e ribadisce il centro del problema, cioè la necessità impellente di costruire un’alternativa alle politiche dell’austerity e dello smantellamento del modello sociale europeo.