Articolo di Luciano Muhlbauer e Francesco Prina (cons. reg. Margherita), pubblicato su il Manifesto del 3 febbraio 2007 (pag. Milano)
Quello che accade fuori città, anche se a due passi, spesso non trova l’attenzione della stampa milanese. E così quasi nessuno si è curato di una vicenda che si trascina da qualche mese a Magenta e che ora rischia di trasformarsi in un poco edificante caso. Infatti, per domenica 4 febbraio la Lega Nord ha annunciato un presidio “contro la moschea abusiva”, con tanto di reclamizzata presenza dell’Assessore regionale al Territorio, Boni.
Ma riepiloghiamo i fatti. Tutto inizia con la decisione di un gruppo di operai immigrati di affittare regolarmente un capannone per svolgervi attività culturale e, occasionalmente, per pregare. Nulla di strano, ma quegli operai hanno il torto di essere musulmani e la Lega Nord non perde l’occasione per scatenare una sorta di crociata dal titolo “No alla moschea”, condita con la solita fraseologia islamofobica e razzista. Sul muro di cinta del capannone appare persino la scritta “Bossi vi ucciderà”.
Il Sindaco di Magenta, Del Gobbo, evidentemente preoccupato delle imminenti elezioni amministrative, decide di cavalcare la campagna leghista. Da allora è stato un susseguirsi di visite dei vigili urbani, i quali, regolamenti edilizi alla mano, hanno fatto piovere multa su multa. Siamo ormai arrivati a quota 23.
Ad opporsi alla campagna d’odio leghista c’è il Comitato Intercomunale per la Pace del magentino. Impegno civile evidentemente mal digerito dal centrodestra locale, che nella seduta del consiglio comunale del 31 gennaio scorso ha votato la fuoriuscita del Comune di Magenta dal Comitato. In realtà, una decisione senza effetto pratico, dal momento che la giunta Del Gobbo non ne aveva mai sostenuto alcun progetto. Ma si sa, la vendetta è vendetta.
E così arriviamo all’annunciato presidio di domenica. Sappiamo bene che le campagne elettorali comportano anche un innalzamento dei toni polemici, ma trasformare un tranquillo luogo di ritrovo in “moschea abusiva” e seminare odio tra la cittadinanza, con tanto di copertura politica di un assessorato regionale, ci pare superi ogni limite di decenza e sopportabilità.
Siamo certi che domenica nessuno raccoglierà la provocazione leghista, ma forse è ora che qualcuno si assuma qualche responsabilità. Ci riferiamo in particolare al Sindaco di Magenta e al Presidente Formigoni, i quali di accoglienza parlano spesso, salvo poi smentirsi sistematicamente nei fatti.
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