La Lega Nord, per bocca dell’assessore regionale Boni, canta vittoria perché a Magenta sarebbe stata chiusa una “moschea abusiva” e pertanto ristabilita la legalità. Peccato però che in via Oberdan a Magenta non c’era alcuna moschea e tanto meno un problema di legalità. Concretamente, oggi è successo semplicemente che i responsabili dell’Associazione Yacuta, che occupava regolarmente il capannone, hanno riconsegnato le chiavi alla proprietà, lasciando lo spazio.
Tuttavia, la Lega ha ragione a cantare la vittoria, poiché è stato grazie al clima islamofobico suscitato dalla sua indecente campagna d’odio che gli operai immigrati, in gran parte di origine pakistana e regolarmente residenti in Italia da lunghi anni, hanno dovuto rinunciare al loro centro culturale. Infatti, altre ragioni non ci sono, come dimostra un breve riepilogo dei fatti.
Nell’estate del 2006 l’Associazione Yacuta e la proprietà del capannone hanno stipulato un regolare contratto d’affitto, nel quale era peraltro specificato che i locali sarebbero stati utilizzati per svolgere “attività di centro culturale e di oratorio”. Va inoltre sottolineato che l’associazione aveva immediatamente depositato presso il Comune di Magenta il suo statuto, chiedendo l’inserimento nell’elenco delle associazioni locali, senza però ricevere mai una risposta di alcun tipo.
Le persone che frequentavano il capannone lavorano tutte nel magentino, come operai o piccoli imprenditori, e utilizzavano lo spazio nel tempo libero per riunirsi, parlare dei problemi della quotidianità e per pregare. Ma non c’è mai stato nessun imam e nessuna moschea. E, aggiungiamo, non ci sono nemmeno mai state segnalazioni da parte delle forze dell’ordine, essendo le uniche contestazioni esistenti quelle della polizia municipale, relative però ad alcune opere edilizie risalenti a vent’anni prima.
Ma a questo punto entravano in scena la Lega, assecondata dal Sindaco di Magenta, e la sua campagna contro la “moschea abusiva”. Il pessimo clima e le pressioni politiche sul proprietario del capannone facevano poi il resto e così, grazie a un’ingenuità e alla non perfetta conoscenza della lingua e delle cose italiane, la proprietà era riuscita a ottenere una firma su una lettera di rescissione dal contratto d’affitto da parte dell’associazione. Ne è nata una questione legale, finita con una sentenza favorevole alla proprietà da parte della Corte di Appello di Milano. Ma la querelle non è mai uscita dagli aspetti contrattuali formali e nessun giudice ha mai contestato la regolarità dell’uso dei locali da parte dell’associazione.
Insomma, la legalità non c’entra proprio nulla. Anzi, semmai a qualche domanda dovrebbe rispondere la Lega, visto che non soltanto la Costituzione italiana afferma la libertà religiosa, ma lo stesso nuovo Statuto della Regione Lombardia, appena approvato con il voto favorevole del Carroccio, dice espressamente che la Regione “promuove le condizioni per rendere effettiva la libertà religiosa”.
In altre parole, a noi pare che il problema a Magenta non si chiami “moschea abusiva”, ma Lega Nord.
L'ass. reg. Boni,detto anche Ammazza-Parchi,ha evidentemente forti pulsioni distruttive! Abito vicino aMagenta e sono molto preoccupata dell'aria minacciosa che si respira;ho anche paura,ma non degli Islamici né degli Zingari né degli stranieri in genere,ma della barbarie che si annida nelle menti e nei cuori. Bravo,Luciano,hai fatto una buona sintesi della vicenda di Yacuta. Posso aggiungere che il sindaco di Magenta,DelGobbo,è fervente ciellino.
Qualcuno in un incontro organizzato dalla consulta stranieri in Abiategrasso ha detto"il centro culturale islamico di Abb.sso rapresenta sicurezza.."il fatto di chiudere quello di Magenta vuol-dire aprire più centri culturali"ma clandestini"questa volta,se la gente deve pregare e non lo pò fare legalmente lo fara di sicuro illegalmente,e come sono in tanti si devideranno in piccoli gruppi e pregeranno,avremmo più posti senza stipulare contratti e pagare..e avremmo più preghieri e più Imam,ma nessuno pò sapere come,quando,e dove.Questo sara il risultato spontanio,automatico per risolvere la questione,e tutti dormiranno sonni tranquilli pensando che il problema è stato risolto senza dialogo e senza troppi complimenti,e allora Complimenti.
gentilissimo Sindaco di Magenta. Alla fine di Maggio 2008, ho assistito alla bellissima festa di commemorazione della liberazione della città di Magenta. Confermo che la sua città ha una storia molto più grande di se. Sono algerino, Zuavo e musulmano come tutti i miei bisnonni che hanno liberato Magenta dal dominio austriaco e con quale coraggio e onore!ho seguito le ultime notizie e ho saputo che i figli degli zuavi residenti nella terra liberata da loro sono stati sfrattati non solamente dal luogo che loro avevano affittato con un contratto regolare ma anche da un diritto legittimo e costituzionale;libertà di culto. I musulmani integrati vivono un momento difficile e vanno aiutati ed accompagnati per una loro crescita sana. Anche le leggi vanno applicate con saggezza. Se dovessero risvegliarsi i Zouavi cosa direbbero quando nella loro Magenta non trovano nessuna Via o nessuna piazza dedicata a loro. Gentilissimo Sindaco salvi la grande storia della su
(segue)..sua città trovando una soluzione per la comunità musulmana. Non tutte le cose si risolvono con l'applicazione drastica della legge. credo nella sua saggezza e buon senso, protegga la sua comunità musulmana accudendo i loro figli per ridare a Magenta serenità, coesione e pace perenne.