L'IMBROGLIO DELLE SEI ORDINANZE DI LETIZIA MORATTI
L'IMBROGLIO DELLE SEI ORDINANZE DI LETIZIA MORATTI
di lucmu (del 05/11/2008, in Sicurezza, linkato 1479 volte)
Le sei ordinanze del Sindaco Moratti, decise ieri dalla Giunta comunale, non sono soltanto figlie di una visione orwelliana della città, ma sono soprattutto un gigantesco imbroglio. A meno che non si voglia sostenere seriamente che gli agenti della Polizia Locale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, già colpiti dai tagli dei finanziamenti, debbano ora abbandonare le loro attività, per dedicarsi all’applicazione delle ordinanze.
Basta infatti scorrere velocemente i divieti per capire che vengono presi di mira non dei pericolosi reati, ma soprattutto dei comportamenti ampiamente diffusi. Così, secondo le ordinanze, d’ora in poi verrà punito con una multa di 500 euro chi consuma alcolici per strada, si fuma uno spinello nel parco o fa una scritta su un muro. A questo si aggiunge la supermulta per quante e quanti si prostituiscono in pubblico e quella, davvero grottesca, per i poveracci che mendicano qualche centesimo per strada.
È evidente che garantire l’applicazione uniforme e capillare sul territorio di una tale opera di rieducazione di massa non è nell’ordine del possibile. Sarà dunque il caso, anzi l’arbitrio, a decidere chi verrà sanzionato e chi no.
Che di vero e proprio arbitrio si tratti è poi confermato dalla stessa lettera delle ordinanze. La descrizione dei comportamenti da sanzionare è a tratti imbarazzante e lascia ampi dubbi sulla legittimità delle sanzioni che verranno emesse. Basta considerare che per essere multati per prostituzione non è necessario consumare un rapporto dietro pagamento, ma basta “contrattare, concordare” con soggetti che “per il loro abbigliamento e modalità di approccio manifestino l’intenzione di esercitare prestazioni sessuali”.
Oppure consideriamo l’ordinanza sul consumo di alcolici che afferma letteralmente: “è fatto divieto di consumare nonché detenere (a scopo di verosimile immediato consumo) ogni genere di bevanda alcolica e superalcolica in contenitori di vetro o in latta, in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico del territorio comunale, allorquando a) si creino condizioni di pericolo derivanti dall’abbandono di qualsivoglia contenitore …; b) si concretizzino comportamenti incivili, violenti o tali da limitare la piena e serena fruizione degli stessi luoghi pubblici …”.
Insomma, non si parla di fatti, ma di intenzioni, di abbigliamento e di comportamenti. Con tanti saluti alla tanto celebrata certezza del diritto.
Tutte queste cose il Sindaco Moratti le sa benissimo, ma non gliene frega niente. Infatti, le casse del Comune sono sempre più vuote e qualche multa in più fa sempre comodo. E poi, va sempre bene indicare qualche nemico, prima il rom, ora il giovane che si fa una birra o una canna, per nascondere la totale assenza di un progetto coerente per la città.
(sull’argomento vedi anche il post su questo blog del 26 settembre scorso)
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo originale delle sei ordinanze della Moratti
A quando una manifestazione di tutti quelli che non ci stanno con la linea della doppia moralità (nel senso che "loro" possono fare quel c***o che gli pare e gli altri "normali" no...) per una Milano libera, antifascista, e libertaria? Vediamo cosa dice il PD Obamiano...ciao
La sig.ra Letizia (di nome ma non di fatto) ha toccato il fondo! Si sanzionano cittadini con una contravvenzione di cose già normate legislativamente - ovvero con il Codice penale e/o civile. E'come se noi prendessimo tutti gli artt. dei Codici e ci sbizzarrissimo a farci un'ulteriore e illegittima contravvenzione solo per fare cassa. Non hanno progettualità? Non credo che sia così! Vogliono privare il cittadino del diritto in assoluto e, prima ancora, della libertà. La scusa è usare i "comportamenti" delle persone per arrivare alla privazione di spazi di comunione tra persone, di spazi all'aperto facendoli sentire come zone inaccessibili, ecc...dopodiché: addio Repubblica!
Già, questa visione orwelliana della città proviene dal vero sindaco, un certo decorato che da un ventennio impoverisce Milano con le sue psicosi. Dopo aver recitanto i giardini pubblici e messo telecamere ovunque, il 1984 visione orwelliano prevede telecamere anche al'interno delle case, tanto firma letizia. Sono d'accordo con Walter, la finalità di queste psicosi e privatizzare tutti gli spazi; a pagamento, dentro le "case chiuse", tutto è concesso. Però resta da capire come mai nel fiume Po sono state trovate tracce di cocaina tali da supporne un consumo crescente dei milanesi. Sicuramente questi tranquilli e inoffensivi consumatori non sono da ricercare tra chi lavora per mille euro al mese.