INNSE: TENTATA UN'AZIONE DI FORZA A POCHI GIORNI DALL’INCONTRO IN REGIONE. ISTITUZIONI FERMINO L'IMPRENDITORE DI VENTURA

Quello che sta accadendo all’Innse di Lambrate da lunghi mesi ha dell’incredibile, ma quanto è andato in scena stamattina ha superato ogni limite di decenza.

Infatti, l’enorme dispiegamento di forze, con tanto di minaccia di intervento violento contro gli operai, impedito soltanto grazie al presidio e alle pressioni istituzionali, era finalizzato unicamente a permettere a un imprenditore di ventura di portarsi via i macchinari, che egli vorrebbe vendere sul mercato, e di procedere sulla via dello smantellamento del sito produttivo, poiché egli è interessato soltanto agli affari immobiliari sull’area. Eppure, quella fabbrica è sana, c’è un imprenditore disposto a rilevarla e continuare la produzione. Insomma, la crisi non c’entra.

Ma ciò che stupisce davvero è che sembra non ci sia nessuna autorità in grado di fermare questo scempio. C’è da chiedersi di quali appoggi politici non confessati goda questo “imprenditore”, visto che è riuscito a ottenere la presenza della forza pubblica persino oggi, cioè a pochi giorni dall’incontro in Regione, convocato per martedì 20 gennaio dal Vicepresidente della Regione Lombardia, Rossoni, dove sono invitate le rappresentanze sindacali, la proprietà e le istituzioni, al fine di ricercare soluzioni positive.

Riteniamo che sia giunto definitivamente il momento che tutte le istituzioni si assumano le loro responsabilità e che non si permetta più che la Questura venga tirata per la giacchetta, soltanto per garantire gli interessi poco limpidi e molto particolari di qualcuno.

Prendiamo positivamente atto che dopo la Provincia di Milano anche Regione Lombardia sta intervenendo, ma constatiamo altresì che il Comune di Milano manca tuttora all’appello. Nell’esprimere il nostro totale appoggio alla lotta degli operai dell’Innse, chiediamo quindi che tutte le istituzioni del territorio si impegnino immediatamente per costruire una soluzione positiva e per impedire qualsiasi azione di forza.

Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer

# 1

Questa mattina dalle ore 10 nella cetralissima Piazza della Repubblica a Garlasco si è tenuta la manifestazione indetta contro i bombardamenti dello stato sionista ed a sostegno della popolazione palestinese colpita come neanche un uragano avrebbe fatto: oltre 1200 morti, quasi 400 i bambini e le bambine sepolti dalla libertà d'azione di sion.
Presente un gazebo, proprio antistante il sagrato della chiesa che si affaccia sulla piazza: all'inizio i/le partecipanti erano una ventina, poi a mano a mano il numero è cresciuto, con una davvero folta rappresentanza della comunità araba, a differenza dello scarso interesse (e di affermazioni di scherno e risatine soffocate) da parte dei passanti "nostri connazionali".
Attendavamo giusto il momento in cui le persone sarebbero uscite dal luogo di espletamento delle funzioni di buoni cristiani: una volta arrivato, gli ultrà religiosi si sono dileguati alla chetichella, vedendo il gazebo pieno zeppo d

di Mattia Laconca (inviato il 18/01/2009 @ 23:14:41)

# 2

di bimbi, donne, anziani ed adulti colpiti dal ciclone sionista, tradendo la consolidata tradizione della fermata obbligatoria per i complimenti al prevosto ed i successivi immancabili pettegolezzi sul vicino di posto ed il suo abbigliamento inadatto. Abbiamo provato con il megafono, leggendo il comunicato contro la guerra: nulla da fare, non c'è stata la risposta di massa che invece non si è fatta attendere ieri pomeriggio, nella manifestazione, trasformatasi in vero e proprio corteo per le strade cittadine, di Vigevano.
La comunità araba, dando ulteriore dimostrazione della grande solidarietà e dell'incredibile coesione sociale, si è stretta compatta, scandendo dal megafono le parole di preghiere laiche, le frasi di denuncia al genocidio, alzando forti ed unite, uomini, donne e bambini, il grido "Allah è grande!".
(Nota per i soliti e le solite moralizzatori/trici: anche i vostri bambini cristiani vociano "Rendiamo grazie a Dio" d

di Mattia Laconca (inviato il 18/01/2009 @ 23:15:19)

# 3

Dio" durante le funzioni cristiane).
E' stato il momento più aulico della mattinata: bandiere palestinesi sventolanti alte e vigorose, con accanto a loro quelle di Rifondazione Comunista, unica forza politica presente ( e dispiace francamente per l'assenza di associazioni e movimenti democratici).
La piccola comunità di Garlasco ha vissuto una giornata storica, dal momento che ALLAH AKBAR è stato scandito in pubblica piazza: spero che sia un forte segnale di cambiamento dei tempi, l'intorpidita Bassa Padana arroccata sopra i propri pettegolezzi di paese e pregiudizi sterili frutto dell'ignoranza si deve svegliare, prendere atto di ciò che sta avvenendo, non fare finta di non vedere l'incredibile solidarietà che lega l'uno all'altra la comunità araba: c'è stato molto da riflettere e prendere in considerazione anche sulla questione dei popoli migranti, delle loro problematiche, delle loro richieste. E delle speranze dei f

di Mattia Laconca (inviato il 18/01/2009 @ 23:16:01)

# 4

E delle speranze dei figli e delle figlie, le speranze della cosiddetta "seconda generazione", che correva spensierata lungo la piazza gremita dal solito traffico "parrocchiale" della domenica mattina, portatore di cadaveri spelacchiati sopra completi firmati insieme a sferzante monossido di carbonio da respirare per l'occasione. Il tutto nell'indifferenza dei più. La comunità democratica e solidale ha risposto, stamane. Ed ha risposto eccellentemente. RENDIAMO GRAZIE AI SUV. AMEN.

Mattia Laconca-PRC Pavia

PS: Nessun giornalista presente, una delle organizzatrici del presidio ha denunciato minacce a lei rivolte.

di Mattia Laconca (inviato il 18/01/2009 @ 23:16:41)