Blog di Luciano Muhlbauer
\\ Home Page : Articolo
IN REGIONE LOMBARDIA DUE CONSIGLIERI ABBANDONANO IL GRUPPO DI RIFONDAZIONE. E AUMENTA LA FRAMMENTAZIONE
IN REGIONE LOMBARDIA DUE CONSIGLIERI ABBANDONANO IL GRUPPO DI RIFONDAZIONE. E AUMENTA LA FRAMMENTAZIONE
di lucmu (del 15/05/2009, in Politica, linkato 2007 volte)
Confesso, questo post lo scrivo malvolentieri, un po’ perché questo blog ha sempre cercato di tenersi lontano da quelle che vengono percepite da tanti e tante (a torto?) come semplici “beghe” di palazzo o di partito, un po’ perché non c’è nulla di edificante da raccontare. Infatti, non ne volevo scrivere.
Ma poi il fatto, cioè la fuoriuscita dal gruppo consiliare regionale di Rifondazione di Agostinelli e Squassina e la conseguente formazione di un ulteriore gruppo, diventa pubblico, com’è successo ieri con l’intervista di Mario Agostinelli sul giornale on-line www.affaritaliani.it (riproduciamo per correttezza l’intervista, nonché la mia successiva dichiarazione, in fondo a questo post). E, giustamente, qualche amico, compagno o elettore ti chiede che cavolo sta succedendo. Allora ti rendi conto che il silenzio, sebbene ispirato a buoni propositi, non è praticabile. Anzi, è proprio sbagliato, anche perché se siedi in Consiglio regionale è perché qualcuno ha votato una determinata lista, in questo caso quella di Rifondazione del 2005, ed espresso una determinata preferenza. Insomma, questo post, in fondo, è un atto dovuto.
IL FATTO. Lunedì 11 maggio l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha preso atto, mediante propria deliberazione, della costituzione di un nuovo gruppo, denominato “Unione per Unaltralombardia” e composto da Mario Agostinelli (capogruppo), Osvaldo Squassina e Giuseppe Civati.
Con la fuoriuscita dal gruppo di Rifondazione di Agostinelli (già capogruppo indipendente Prc) e Squassina, il gruppo ”Rifondazione Comunista – Sinistra Europea” rimane dunque composto dal solo sottoscritto, che per matematica ne diventa quindi anche il nuovo capogruppo.
Nulla cambierà invece nel Partito Democratico, poiché l’adesione al nuovo gruppo da parte di Civati, proveniente appunto dal Pd, è soltanto temporanea ed egli ritornerà al Pd al più presto, come ha chiarito il capogruppo del Pd in Consiglio, Carlo Porcari, con le seguenti parole consegnate all’Ansa ieri: “Civati è e rimane del Pd, ma il cui appoggio consente alla nuova formazione di avere una propria rappresentanza nell'aula del Consiglio”.
Infatti, va ricordato che il Regolamento del Consiglio regionale prevede che per poter formare un nuovo gruppo bisogna essere almeno in tre, salvo nel caso in cui il/i consigliere/i siano espressione di una lista che ha ottenuto la legittimazione del voto popolare.
A sinistra del Pd il panorama si “arricchisce” dunque di un ulteriore gruppo. Cioè, per fare l’elenco aggiornato: Prc, Sd, Verdi, Comunisti Italiani e Unione per Unaltralombardia. A questo potrebbe essere aggiunta l’Italia dei Valori, ma non mi pare possa essere definita una forza di sinistra.
LA PREISTORIA. Il gruppo consiliare regionale ”Rifondazione Comunista – Sinistra Europea” era stato costituito all’inizio della Legislatura (2005) dai tre consiglieri eletti sulle liste di Rifondazione (Squassina a Brescia, Agostinelli e Muhlbauer a Milano). Capogruppo era stato nominato, su indicazione del partito, l’indipendente Agostinelli. In tutti questi anni, la diversità tra noi tre non è mai diventato un problema politico, anzi, è stato di fatto un punto di forza del gruppo. Così come non si sono mai registrate divergenze significative, a parte le solite discussioni che si producono in ogni gruppo umano, sul modo e sul merito del fare opposizione al sistema di potere di Formigoni.
Ma poi, in questo 2009, è successo che Rifondazione ha vissuto la scissione di una parte dell’area congressuale che faceva riferimento a Niki Vendola. Osvaldo Squassina, da subito, aveva scelto di stare con quel percorso, che poi avrebbe portato alla lista “Sinistra e Libertà”. E quindi, da tempo, egli, pur non abbandonando il gruppo di Rifondazione, faceva attività a favore di quella lista e dichiarava di non rappresentare più il Prc.
Una situazione che con il tempo si faceva complicata, a tratti schizofrenica, visto che nel frattempo si è aggiunta la partecipazione di Agostinelli, in quanto capogruppo di Rifondazione, a qualche iniziativa promozionale di “Sinistra e Libertà”. Di fronte a questa confusione galoppante, il Congresso regionale del Prc, svoltosi il 22 marzo scorso, ha chiesto formalmente quello che in realtà è normale per qualsiasi formazione politica: cioè, che i consiglieri regionali del gruppo di Rifondazione, data anche la loro visibilità pubblica, non facessero campagna elettorale per altre liste, oggettivamente in competizione con quella del partito di riferimento.
Questa richiesta era stata però ritenuta irricevibile e pertanto si è arrivati alla scelta da parte di Mario e Osvaldo di abbandonare il gruppo.
UN COMMENTO. Ed è la parte più breve, perché penso che chi legge, se ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto, è perfettamente in grado di farsi un’idea di quello che è successo. E poi, di ulteriori polemiche a sinistra non si sente proprio il bisogno. Anzi, forse è proprio la troppa autoreferenzialità che rende così terribilmente faticoso individuare una via d’uscita dal disastro in cui tutte le sinistre sono precipitate.
Tuttavia una cosa va detta, per onestà. Sento un dispiacere personale, oltre che politico, per la scelta di Mario e Osvaldo e posso anche capire le loro motivazioni, ma non capisco il senso dell’operazione. Cioè, a un anno soltanto dalle elezioni regionali, dove si porrà a tutti quanti il problema di costruire una proposta credibile, autonoma e aperta della sinistra, provocare un’ulteriore divisione, senza peraltro riaggregare nulla, è un grave errore politico. E che tutto questo avvenga nella separatezza del “palazzo” non rende certo più comprensibile il tutto.
 
Qui di seguito l’intervista di Agostinelli rilasciata a Affaritaliani.it e poi il mio intervento, così come sono stati pubblicati dal giornale on-line:
 
Regione Lombardia/ Mario Agostinelli (Prc) ad Affaritaliani.it: "Esco da Rifondazione per dare vita a Unione per un'altra Lombardia"
Mercoledì 13.05.2009 15:56
 
Il consiglio regionale si arricchisce di un altro gruppo. Si chiamerà Unione per un'altra Lombardia nel quale confluiranno i vendoliani che si staccheranno da Rifondazione comunista. Ad annunciare la scissione ad Affaritaliani.it è proprio l'ex capogruppo del Prc al Pirellone Mario Agostinelli che da qualche tempo non è "più in sintonia con la politica del partito. Per questo – spiega - ho chiesto alla presidenza del consiglio regionale di permettere, nella fase in cui il gruppo del Prc composto da tre persone si divide, di mantenere la rappresentanza sia del Prc che dell'area più vicina a Vendola dentro il consiglio, per impedire che vadano entrambe nel gruppo misto". Com'è avvenuto questo passaggio? "Giuseppe Civati del Pd si rende disponibile ad assicurare questo diritto di tribuna: nel tempo tecnico necessario al consiglio per espletare questa transizione farà parte, tecnicamente e non politicamente, di Unione per un'altra Lombardia e subito dopo tornerà nei Democratici. Un gesto che apprezzo e che garantisce il pluralismo"
 
Anche Rifondazione comunista regionale di divide…
“Sì. Per compiere questo atto di pluralismo ho chiesto alla presidenza del consiglio regionale di permettere, nella fase in cui il gruppo del Prc (composto da tre persone) si divide, di mantenere la rappresentanza sia del Prc che dell'area più vicina a Vendola dentro il consiglio, per impedire che vadano entrambe nel gruppo misto".
 
Com'è avvenuto questo passaggio?
"Giuseppe Civati del Pd, con l’avallo del suo capogruppo Porcari, si è reso disponibile ad assicurare questo diritto di tribuna: nel tempo tecnico necessario al consiglio per espletare questa transizione farà parte da oggi in poi, tecnicamente e non politicamente, di Unione per un'altra Lombardia e subito dopo tornerà nei Democratici. Un gesto che apprezzo e che garantisce il pluralismo”
 
Una sorta di garanzia di pluralismo...
"Certamente. Il problema è proprio il diritto di tribuna. E' un vantaggio per tutti. Nessuno ha abiurato. Io ho fatto questo per coerenza, visto che potevo rimanere capogruppo del Prc pur essendo oggi non in consonanza con le scelte del partito. Quindi è un atto che tutti hanno apprezzato. Ma vorrei aggiungere una cosa..."
 
Dica...
"In molti stanno trascurando che se questo passaggio non fosse possibile dovremmo cacciare cinque dipendenti. Da parte mia mi prendo tutte le responsabilità di una procedura contemplata e corretta che salva il pluralismo politico. Sono fiero di fare questa cosa perché non caccio Rifondazione dal consiglio e salvo 5 posti di lavoro".
Daniele Riosa
 
 
Lombardia/ Luciano Muhlbauer (Prc) ad Affaritaliani.it: "Agostinelli? Ha commesso un grave errore politico"
Giovedì 14.05.2009 12:19
 
Volano gli stracci a sinistra. Luciano Muhlbauer, capogruppo del Prc-Se in Regione, con una nota inviata ad Affaritaliani.it, attacca Mario Agostinelli che, sempre ad Affari, ha annunciato la sua fuoriuscita dal partito e la creazione di un nuovo gruppo consigliare in Regione di ispirazione vendoliana che si chiamerà Unione per un'altra Lombardia
"Con dispiacere - spiega Muhlbauer - abbiamo dovuto prendere atto della decisione di Mario Agostinelli e Osvaldo Squassina di fuoriuscire dal Gruppo consiliare regionale di Rifondazione Comunista. Una decisione sicuramente comprensibile e persino ovvia, alla luce della scelta di sostenere la lista "Sinistra e Libertà" alle Europee, ma che non possiamo non considerare un grande errore politico, poiché il suo unico effetto concreto è quello di aumentare la frammentazione delle sinistre in Consiglio regionale. Siamo tuttavia delle persone ostinate e pertanto continueremo a lavorare perché le elezioni regionali del 2010 vedano la presenza di una coalizione di sinistra credibile, aperta, autonoma e alternativa al regime formigoniano, auspicando di ritrovare su questa strada anche Agostinelli e Squassina. Dobbiamo tuttavia rettificare in un solo punto le dichiarazioni di Agostinelli rilasciate ad Affaritaliani. Cioè, l'esistenza autonoma di Rifondazione Comunista in Consiglio non è mai stata in discussione, perché gli unici che possono "cacciare" il Prc, o qualsiasi altra forza politica legittimamente rappresentata, sono gli elettori lombardi. Infatti - conclude il capogruppo del Prc - le norme e le regole del Consiglio regionale prevedono in ogni caso la rappresentanza autonoma di una forza politica, purché questa sia espressione diretta del voto popolare. Altre regole, più restrittive, valgono invece nel caso della formazione di nuovi gruppi, non espressione del corpo elettorale”.
 
Articolotest Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
Condividi su Facebook
 
# 1
bravo luciano
però mario è stato scorrettissimo a dire che lui salva il gruppo consiliare prc
visto che l'unica cosa che salva con questa operazione è il suo nuovo gruppo e il prc non spariva comunque
almeno fino a quando avrà consiglieri

scorretto come la sua un'altralombardia di busto arsizio che nei suoi volantini dice che sinistra e libertà ha dentro se il 46% dei rifondatori comunisti

va benissimo essere in competizione, ma io credo che occorra, tra compagni, restare corretti
di  antonio corrado  (inviato il 15/05/2009 @ 17:16:00)
# 2
Scusami Luciano, ma davanti a questo ennesimo episodio non posso che cercare di sorridere, perdonami.

"Ennesima divisione a sinistra. Rifondazione Comunista si scinde in protoni, neutroni ed elettroni. Fausto Bertinotti, che già aveva fatto partito a sé, si è ulteriormente scisso in Fausto Bertinotti e Rifondazione Fausto Bertinotti."

http://angeliazonzo.blogspot.com/
di  Enzo  (inviato il 15/05/2009 @ 17:26:13)
# 3
Mi chiedo se ci rendiamo conto delle concrete conseguenze di questi gesti, magari in parte motivati, ma che in effetti giovano solo a chi sta dalla parte opposta dei lavoratori che pensiamo in qualche misura di rappresentare. Non sarà che in realtà non siamo capaci di rappresentare neanche noi stessi vista la velocità con cui cambiamo rotta? Perdonate ma provo il voltastomaco a definire queste cose come politica penso si tratti invece di puro egocentrismo infantile che sta portando al ritorno del fascismo.
di  Enzo M.  (inviato il 15/05/2009 @ 18:06:41)
# 4
Mi chiedo che cosa ci sia di politicamente etico nel comportamento di Agostinelli e Squassina. Anzi visto che sono stati eletti con i voti degli elettori che hanno votato rifondazione , questi illustri "compagni" avrebbero dovuto dimettersi se non condividevano le decisioni di RC.
Purtroppo i privileggi del cadreghino fanno comado a tutti e quindi pur di stare a galla si inventano sigle di comodo.Pensavo che questa prassi fosse solo usata da berluska nella campagna acquisti... vedo che ha fatto scuola anche a sinistra
di  Gino Maurello  (inviato il 15/05/2009 @ 19:18:27)
# 5
Caro compagno, io sono più che mai convinto che nel nostro partito ci siano troppi cacciatori di poltrone e che ho persino paura di avere al nostro interno
dirigenziale qualchè Giuliano Ferrara di troppo, il perchè dico questo non credo che ti debba delle spiegazioni, che tu senz'altro ne sei a conoscenza.
Ma vedi se dovessimo aggiungere nel nostro statuto il vecchio e rimpianto CENTRALISMO DEMOCRATICO, tante scissioni non sarebbero potute avvenire.
Non esprimo il mio parere personale su qulle persone, ma mi limito ha dirti che la loro fede politica è determinata dal Dio denaro.Sappi che sono iscritto nel Partito Comunista Italiano dal 1954.
Un caldo abbraccio COMUNISTA.
di  Vittorio Biaggi (inviato il 15/05/2009  (inviato il 15/05/2009 @ 22:25:32)
# 6
Non sono sorpreso per nulla dell'atteggiamento di Agostinelli: si può dire era nell'aria, come saranno nell'aria altre fuoruscite. In un partito che ha abbandonato la pratica della contesa politica e di classe tra gli oppressi come prassi e si è seduto su posizioni laburiste (non collettivo ma individualismo) di cosa ci meravigliamo!?! Siamo, lasciatemi passare il termine, alla frutta per chi insiste su questo versante e non ha compreso che la crisi sociale acutizza i fenomeni e li rende spietati, dove i rappresentanti devono decidere dove collocarsi se a destra o a sinistra. Non dobbiamo disperare perchè questi, in questo caso, è meglio perderli che trovarli; guardate i danni che hanno provocato per "incapacità" nel sindacato CGIL in Lombardia dove Formigoni non ha trovato grande opposizione sulla sanità ecc.. E' vero che era meglio il centralismo democratico perchè li bloccava sul nascere.
di  Pierre Robes  (inviato il 17/05/2009 @ 21:26:37)
# 7
Ma il fatto di formare un nuovo gruppo consiliare con un elemento "prestato" dal PD, oltre a garantirgli il "diritto di tribuna"...quanti $$$$$ viene a costare ai cittadini lombardi e quanti euri garantisce a questi 3 (poi 2...)signori e alla loro nuova formazione? E come mai il PD del "voto utile" nel 2008, è così interessato alla democrazia in Consiglio Regionale alla sua sinistra, tanto da prestarsi a questa torbida operazione fatta a fine legislatura? (nel 2010 ci saranno le elezioni regionali) e visto che c'è un provvedimento dell'UDP il tutto ha il benevolo placet di PDL e Lega !!...Poi uno pensa male....
di  gusfo  (inviato il 18/05/2009 @ 14:44:21)
# 8
Caro luciano, credo non sia giusto trattare con i guanti persone che scelgono in politica secondo la propria convenienza personale. Basta spulciare le liste del partito di Di Pietro per scoprirne delle belle.Non solo lì.
Francamente mi è difficile auspicare, come fai tu,di ritrovare nelle prossime elezioni regionali del 2010 simili personaggi.
Io non faccio politica per mestiere e queste differenze sono per me sostanza.
Il nostro popolo ha bisogno di chiarezza e coerenza per ritrovare fiducia nei comunisti e non c'è tempo da perdere.
La convenienza personale è spesso causa di opportunismo ed è questo uno dei mali peggiori della politica.
Essere comunisti non è un obbligo.
Spazio a chi sostiene che per un comunista tra il dire ed il fare non ci può essere il mare. Proviamo a praticarlo.
di  DANILO TOSARELLI  (inviato il 19/05/2009 @ 10:38:44)
# 9
Quel che trovo più sconvolgente è l'assoluta mancanza di riferimenti ai contenuti e ai progetti della scissione: perché, per fare cosa? E del resto, su che cosa si conta di costruire e rilanciare una qualsiasi futura unità? Un dibattito che non è proprio più procrastinabile...
Complimenti comunque a Luciano per l'equilibrio dell'atteggiamento. Come sempre.
di  Silvia  (inviato il 19/05/2009 @ 12:18:49)
Il seguente campo NON deve essere compilato.
Testo (max 1000 caratteri)
Nome
e-Mail


Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.


facebook twitter youtube
Cerca  
Titolo

Titolo

Titolo
Antifascismo (86)
Casa (48)
Diritti (19)
Infrastrutture&Trasporti (38)
Lavoro (232)
Migranti&Razzismo (147)
Movimenti (124)
Pace (21)
Politica (105)
Regione (77)
Sanità (19)
Scuola e formazione (71)
Sicurezza (59)
Territorio (46)

Catalogati per mese:

Ultimi commenti:
Exploring cbd joint...
06/11/2024
di BruceProob
Exploring hemp blun...
21/10/2024
di Trentsipsy
These Delta 9 gummie...
02/10/2024
di Brianpruse



23/11/2024 @ 23:14:41
script eseguito in 63 ms

Ci sono 4 persone collegate