Blog di Luciano Muhlbauer
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Proprio nel giorno in cui persino il quotidiano israeliano Haaretz esprime la sua preoccupazione rispetto all’attivismo dei gruppi nazifascisti a Milano, Forza Nuova ha ottenuto dalla Questura il via libera per un presidio in piazza Bernini. In altre parole, i militanti neonazisti, che si concentreranno in piazza Aspromonte, tenteranno di fare un corteo domani pomeriggio.
Siamo francamente sorpresi di fronte al repentino cambiamento di linea da parte dei responsabili dell’ordine pubblico milanese, che fino a ieri escludevano ogni piazza diversa da quella che ospita la sede dei neonazisti di Forza Nuova, cioè piazza Aspromonte, proprio per impedire tentativi di cortei.
Che cosa è successo? Che pressioni politiche sono intervenute? E come mai si è deciso di buttare inutilmente benzina sul fuoco di una giornata già di per sé difficile?
Di fronte al tentativo dei neonazisti di Forza Nuova di realizzare per prima volta un corteo a Milano, non possiamo che fare un appello a tutte le forze democratiche di far sentire la loro voce e, soprattutto, invitare i cittadini a partecipare alla manifestazione antifascista che si terrà domani pomeriggio, alle ore 14.30, in piazza XXIV Maggio.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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Giovedì 20 maggio lo Statuto dei Lavoratori, cioè la legge n. 300/70, compie 40 anni di vita. Era stata una conquista epocale per i lavoratori e le lavoratrici italiani, perché aveva fissato per prima volta nel nostro ordinamento dei principi come quello del divieto di licenziamento senza giusta causa (art. 18).
Al momento della sua approvazione, in conseguenza dell’”autunno caldo” del 1969, i settori più combattivi del movimento dei lavoratori consideravano lo Statuto dei Lavoratori troppo moderato. Oggi, con i tempi decisamente cambiati, lo Statuto dei Lavoratori appare invece come una delle ultime dighe di civiltà di fronte alla prepotenza padronale.
Infatti, lo Statuto è sotto attacco perenne delle organizzazioni padronali e delle destre (e, ahinoi, non solo), sebbene sia già un po’ ammaccato a causa della dilagante precarizzazione del lavoro e della vita, che di fatto ha reso inapplicabile una serie di principi fondanti della legge 300/70 per un numero crescente di lavoratori e lavoratrici, specie quelli più giovani.
Ma tutto ciò sembra non bastare e lo Statuto dei Lavoratori continua ad essere bersaglio di scorrerie ideologiche e, soprattutto, di operazioni normative. Proprio in questi giorni, ad esempio, quando si avvicina il 40° anniversario, in Parlamento si discute del “collegato lavoro”, che dopo essere stato rimandato alle camere dal Presidente della Repubblica (a causa dell’uso truffaldino dell’arbitrato per neutralizzare l’articolo 18), ora rischia di tornare in versione persino peggiorata. E l’obiettivo fondamentale resta sempre il medesimo: la libertà di licenziare, cioè l’aggiramento dei diritti dei lavoratori fissati nello Statuto, in particolare quello del divieto di licenziamento senza giusta causa.
Insomma, la crisi viene utilizzata per riproporre con determinazione e brutalità quelle ricette che hanno contribuito in maniera decisiva a causare la crisi stessa: libertà di fare quello che vogliono per i capitali e gli speculatori e riduzione di diritti e potere d’acquisto per i lavoratori.
E in mezzo a tutto questo ci sono poi le persone in carne ed ossa, gli uomini e le donne e loro famiglie che rischiano il posto di lavoro e, dunque, la fonte di reddito. Molti di loro non ci stanno, reagiscono, lottano e chiedono l’intervento delle istituzioni, non semplicemente per l’elargizione di qualche ammortizzatore sociale, ma per la difesa dei posti di lavoro.
Molti di loro, in questi anni, hanno bussato ripetutamente alle porte del Pirellone. Pochissimi hanno ottenuto risposte sensate. E oggi, sono ancora lì. Ieri gli operai e le operaie della Maflow di Trezzano sul Naviglio, hanno montato un gazebo in piazza Duca D’Aosta, davanti al Pirellone e continuano a stare lì. Sono passati anche quelli dell’Agile (ex-Eutelia) di Pregnana Milanese, vittime di speculatori e banditi economici senza scrupoli.
E domani 20 maggio, anche grazie all’iniziativa dei sindacati Fiom e Cub, si sono dati appuntamento alle ore 10.00, insieme agli operai metalmeccanici in lotta di molte aziende in crisi del milanese (Mangiarotti Nuclear, Lares, Metalli Preziosi, Novaceta, Marcegaglia ecc.), per una manifestazione.
Chiedono per l’ennesimo volta una risposta e un’iniziativa forte alle istituzioni, a partire dalla Regione. E questo sarebbe già sufficiente per motivare una presenza solidale domattina, anche se solo per alcuni minuti. Ma il 20 maggio, appunto, è anche il 40° anniversario dello Statuto dei Lavoratori e non c’è modo migliore di ricordare che i diritti non si toccano che sostenere la mobilitazione degli operai delle aziende in crisi.
Appuntamento: giovedì 20 maggio, ore 10.00, in piazza Duca D’Aosta (davanti al Pirellone)
 
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di lucmu (del 18/05/2010, in Antifascismo, linkato 1433 volte)
È stato vietato il corteo dei neonazisti di Forza Nuova, previsto a Milano per sabato prossimo. Lo ha deciso oggi pomeriggio la Questura, in seguito alle valutazioni fatte in Prefettura in tarda mattinata. La decisione di non consentire la sfilata nazifascista è stata comunicata ufficialmente alla delegazione di Milano antifascista e antirazzista, ricevuta alle ore 18.30 in Prefettura, durante il presidio.
Va segnalato che verso le ore 17.40, quando le persone iniziavano ad affluire in corso Monforte, per recarsi al presidio davanti alla Prefettura, si è verificata un’aggressione a Saverio Ferrari da parte di un gruppo di esponenti di Forza Nuova. Infatti, una ventina di militanti neonazisti stazionava a 100 metri dalla Prefettura, in attesa dell’arrivo dei manifestanti. Come abbiamo appurato in seguito, si trattava della delegazione di FN, ricevuta attorno alle ore 16.00 in Prefettura per la comunicazione del divieto di manifestazione, che evidentemente aveva deciso di non abbandonare il campo e di provocare degli incidenti.
Il divieto per la manifestazione nazifascista è un risultato positivo per quanti e quante si sono mobilitati. Comunque sia, anche di fronte agli annunci di Forza Nuova di non voler rinunciare a sue iniziative di piazza sabato prossimo, è stato confermato lo stato di mobilitazione e dunque un presidio per sabato pomeriggio in piazza XXIV Maggio.
 
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La Milano Antifascista in mobilitazione permanente contro il corteo di Forza nuova il 22 Maggio 2010! Fuori fascisti e razzisti dalle nostre città!
 
Nel mese di maggio diverse forze di matrice nazi-fascista hanno previsto una serie di iniziative a Milano. Le loro idee sono vecchie, gli slogan sempre uguali: un misto di nazional-socialismo e populismo che non risponde alla precarietà dilagante, che non impensierisce certo le banche, ma fomenta razzismo e odio, alimentando guerre fra poveri per annullare il conflitto sociale e la solidarietà.
La Milano Antifascista e Antirazzista ha risposto con diverse mobilitazione, passando per il 25 aprile, l'1-2 maggio, attraversando i quartieri della città. I quartieri meticci sono antifascisti perché attraversati da lotte per riconquistare diritti, libertà e dignità, lotte solidali e antirazziste. L’azione territoriale nei quartieri è un lavoro che continueremo a mettere in campo da San Siro a Via Padova, da Quarto Oggiaro a Ticinese, con molte iniziative che ogni realtà sociale costruirà nei propri territori.
Un percorso di mobilitazione e denuncia che passerà anche per il centro della città, a partire da martedì in Prefettura, e giovedì in Piazza Fontana. La Milano Antifascista e Antirazzista non permetterà che la storia si ripeta, non permetterà che, grazie a connivenze o compiacenze delle istituzioni, si lasci spazio ai nazi-fascisti e rigurgiti del ventennio che si proclamano avversari delle banche, ma sono invece utili idioti ad uso del potere. Così ci insegna anche la storia di Piazza Fontana, luogo simbolo della violenza fascista (e di Stato) e delle stragi nere, in cui i nazi-fascisti hanno addirittura annunciato di voler passare.
 
Non accetteremo nessun corteo di Forza Nuova per le nostre città! Perciò il 22 maggio la Milano che ama la libertà e rifiuta il fascismo e il razzismo sarà in Piazza XXIV Maggio dalle 14.00, per un corteo e una mobilitazione di lotta, un momento in cui concretamente far vivere l'antifascismo dentro a piazze e strade della città attraverso racconti, cultura e musica.
 
INIZIATIVE:
martedì 18 maggio, ore 18.00 PRESIDIO IN PREFETTURA
martedì 18 maggio, ore 21.00 ASSEMBLEA CITTADINA in Transiti
giovedì 20 maggio, ore 11.00 CONFERENZA STAMPA davanti alla Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana
sabato 22 maggio, la mattina e la sera attraverseremo la piazza di Via Padova, piazza antirazzista e dunque antifascista
sabato 22 maggio, ore 14.00 CONCENTRAMENTO in Piazza XXIV Maggio per un corteo e una mobilitazione cittadina, per riprendersi con la lotta, la musica, la cultura, la città.
 
MILANO ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
 
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La Celere di De Corato, cioè i reparti antisommossa dotati di caschi, scudi e manganelli, che la Polizia Locale di Milano sta costituendo, sono impropri ed illegali. Pertanto, oggi mi sono rivolto al Prefetto con una nota scritta, chiedendo il suo urgente intervento affinché venga ristabilita la legalità e scongiurata la costituzione di reparti antisommossa del Comune.
Infatti, da qualche anno il vicesindaco De Corato sta incentivando la formazione di nuclei speciali nell’ambito della polizia municipale milanese, a partire da quelli “problemi del territorio” e trasporto pubblico, che tendono ad assumere compiti e funzioni che si sovrappongono a quelli delle forze dell’ordine, sebbene ciò sia fuori dalla legge nazionale e regionale e gli agenti coinvolti non dispongano di una formazione anche soltanto lontanamente paragonabile a quella delle forze di polizia.
Non c’era dunque da stupirsi che ad un certo punto saltasse fuori anche una specie di reparto antisommossa, vecchio sogno finora proibito del vicesindaco. Era successo sicuramente, come avevamo potuto documentare e denunciare proprio noi, il 9 febbraio scorso, quando lo sgombero dell’insediamento rom di Chiaravalle fu eseguito da un reparto della Polizia Locale equipaggiato con caschi antisommossa, manganelli e scudi con la scritta “Polizia Locale” e in assenza di funzionari di polizia o carabinieri.
Ebbene, oggi l'edizione milanese del quotidiano La Repubblica ha reso noto che all’interno della PL di Milano sono iniziati i corsi di formazione per la celere di De Corato. Prevedono anche esercitazioni pratiche in palestra con l’armamentario antisommossa, anche se il tutto, cioè teoria e pratica messi insieme, non dura più di 24 ore. Cioè, una sorta di lezione in pillole: 24 ore e anche tu puoi fare il celerino.
Complimenti vicesindaco! Dopo l’ennesimo abuso da parte di qualche agente dei reparti antisommossa (vedi il caso Gugliotta), sempre più persone si rendono conto che la formazione, tecnica e civica, andrebbe rafforzata e il nostro buon De Corato se ne esce con l’instant-celerino…
Ma non è soltanto questione di formazione, ma anche e soprattutto di legalità. Il nostro ordinamento e le nostre leggi, nazionali e regionali, prevedono che di ordine e sicurezza pubblica si occupi lo Stato –e dunque Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza- e non i Sindaci, o i Vicesindaci, che dovrebbero invece occuparsi di quello che gli compete e che troppo spesso dimenticano.
Auspichiamo che il Prefetto voglia intervenire in tempi brevi, perché con l’avvio dei corsi di formazione è iniziata la fase della formalizzazione dei reparti antisommossa e questo equivale all’istituzionalizzazione di una situazione illegittima e illegale.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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Il testo della lettera inviata al Prefetto:
 
Milano, 14 maggio 2010
 
Al Prefetto di Milano
Dott. Gian Valerio Lombardi
 
Oggetto: impiego improprio ed illecito Polizia Locale Milano in funzioni di ordine pubblico
 
Egregio Prefetto,
 
mi rivolgo a lei nella sua qualità di massima autorità in materia di pubblica sicurezza sul territorio, per esprimerle la nostra viva preoccupazione e sollecitare il suo intervento in relazione a quello appare a tutti gli effetti un impiego improprio ed illecito di unità della Polizia Locale di Milano in funzioni tipicamente di ordine pubblico.
In particolare, ci riferiamo alle notizie apparse sulla stampa di oggi (La Repubblica, ed. Milano, 14.05.10), laddove si segnala che la Polizia Locale di Milano avrebbe avviato corsi di formazione, destinati anzitutto a due nuclei speciali (trasporto pubblico e problemi del territorio), dove si insegnerebbero, mediante lezioni teoriche e pratiche (in palestra) della durata di 24 ore, delle tecniche antisommossa. Le fonti giornalistiche precisano, inoltre, che le lezioni pratiche comprenderebbero anche l’uso di attrezzature tipiche dei reparti mobili della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, cioè caschi antisommossa, scudi e manganelli.
Peraltro, reparti della Polizia Locale di Milano, equipaggiati con casco antisommossa, scudo e manganello sono già stati utilizzati sul campo in diverse occasioni. A tal riguardo, ricordiamo la nostra denuncia pubblica delle modalità atipiche dello sgombero dell’insediamento rom di Chiaravalle del 9 febbraio u.s., eseguito dalla sola Polizia Locale di Milano, senza la presenza di funzionari delle forze dell’ordine e con l’utilizzo di una sorte di “Celere” della Polizia Locale. Tali modalità atipiche erano state documentate dal sottoscritto anche con materiale fotografico.
Inoltre, ricordiamo che il 10 febbraio u.s., in seguito ai fatti di Chiaravalle, anche il sindacato SdL, presente nella Polizia Locale di Milano, aveva denunciato il ripetuto impiego illegittimo in operazioni di ordine pubblico di agenti della PL di Milano, invitando in quella occasione “il Prefetto e il Questore a riprendere in mano la situazione, ripristinando la situazione di legalità in materia di ordine pubblico e sicurezza” (comunicato stampa di SdL del 10.02.10).
Ebbene, qualora le notizie di stampa in relazione ai corsi di formazione dovessero essere confermate, saremmo di fronte all’istituzionalizzazione dei reparti antisommossa della PL di Milano. E questo equivarrebbe senz’altro, considerata la realtà normativa in vigore, ad un’istituzionalizzazione di una situazione illegittima ed illegale.
Infatti, intendiamo rammentare che sia la normativa nazionale, che quella regionale (l.r. n. 4/2003) escludono che le polizie municipali possano svolgere funzioni di ordine pubblico, riservando tali compiti allo Stato e ai suoi corpi di sicurezza. Più concretamente la legge regionale n. 4/2003, in armonia con le prescrizioni della legge nazionale, parla di “funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza” da esercitare non solitudine, bensì “in concorso con le forze di polizia dello Stato”.
Inoltre, la costituzione e l’impiego di reparti antisommossa nel quadro dei corpi di polizia municipale è da considerarsi illecito anche alla luce di quanto previsto dalla legge in materia di equipaggiamento. Citando di nuovo la l.r. n. 4/2003, va sottolineato che l’armamento è da intendersi esclusivamente in funzione dell’autotutela dell’operatore di PL, cioè a “tutela dell’incolumità personale” dell’agente (art. 18), e pertanto gli strumenti ammissibili sono “lo spray irritante privo di effetti lesivi permanenti e il bastone estensibile” (art. 18).
Quanto sopra esposto dovrebbe essere già sufficiente per motivare una richiesta di intervento al Prefetto, ma vogliamo, infine, sottolineare che, secondo le citate fonti giornalistiche, il citato corso di formazione avrebbe una durata complessiva di sole 24 ore. Davvero un po’ pochine…
Certo della sua attenzione rispetto ai fatti esposti, le chiedo dunque un intervento urgente affinché venga garantita la legalità in una materia costituzionalmente e socialmente molto sensibile, come l’ordine e la sicurezza pubblica, e che dunque venga scongiurata l’ipotesi della costituzione di reparti antisommossa nel quadro della PL di Milano, per motivi di legalità e di opportunità.
A diposizione per ogni ulteriore chiarimento, porgo distinti saluti
 
Luciano Muhlbauer
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E' stata recapitata per posta negli uffici del Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in Regione una lettera minatoria - che porta la firma "i camerati" - indirizzata a Luciano Muhlbauer, Consigliere regionale uscente del Prc.
Il fatto è stato denunciato alle autorità competenti.
Muhlbauer, raggiunto telefonicamente all'estero dove si trova in questi giorni, ha dichiarato: "Difendere la Costituzione e la democrazia significa anche non farsi intimidire. Oggi è in atto (e non solo a Milano) un'operazione pericolosa che ha come protagonisti gruppi dell'estrema destra e che ha l'obiettivo di ridare voce a un'ideologia, a simboli e a pratiche che questo paese ha ripudiato. E' un'azione politica e culturale che va denunciata e contrastata, non sottovalutata".
"Riconfermo il mio impegno - ha concluso Muhlbauer - nel contrastare il restaurarsi di pratiche nazifasciste in questa città e perché i fasci littori, le croci uncinate e ciò che rappresentano non vengano sdoganati".
 
Comunicato stampa
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Non è mai arrivato un parere positivo dal Prefetto di Milano al raduno dei gruppi nazifascisti al Lido, previsto per il 2 maggio e inizialmente programmato per il Primo Maggio. Il via libera è dunque responsabilità esclusiva di Milanosport, la Spa controllata interamente dal Comune di Milano.
È questa la novità più importante emersa dall’incontro tenutosi dopo mezzogiorno in Prefettura. All’incontro hanno preso parte il Prefetto Lombardi e i suoi più stretti collaboratori e, da parte nostra, il sottoscritto, l’ex consigliere provinciale di SinistraCritica, Piero Maestri, e due rappresentanti del cartello “Milano Antifascista e Antirazzista”, nato in contrasto alle iniziative dei gruppi dell’estremismo nero tra il 25 aprile e il 1° Maggio.
L’incontro, sollecitato da noi, si è svolto in un clima sereno e positivo. Il Prefetto, prima di entrare nel merito del 2 maggio, ha voluto ritornare sulla giornata del 25 aprile, ribadendo le sue valutazione già espresse pubblicamente, richiedendo ai presenti alcune informazioni supplementari e, soprattutto, esprimendo formalmente il suo dispiacere per la manganellata che aveva colpito gratuitamente il sottoscritto.
Da parte nostra, abbiamo ribadito al Prefetto la nostra convinzione che l’iniziativa dell’estrema destra e il concerto nazirock non debbano essere consentiti, visto che di fatto si tratta di un raduno di carattere nazifascista. Peraltro, lo stesso Comune di Milano, aveva ritirato il patrocinio al torneo di calcio, quando era stata esplicitata la natura degli organizzatori. La Provincia di Milano, invece, ha ribadito incredibilmente il suo patrocinio al concerto degli “Amici del Vento”, storica band del neofascismo italiano.
Il Prefetto ha ricordato che le iniziative che si tengono al Lido non sono soggette ad autorizzazioni da parte degli organi di pubblica sicurezza, trattandosi di un luogo gestito da una società di diritto privato, e che egli era intervenuto nella vicenda soltanto in seguito a una richiesta di parere da parte di Milanosport Spa.
Quel parere, com’è noto, è stato negativo ed ha portato all’annullamento della data del 1° Maggio. Inoltre, il Prefetto ha chiarito che la Questura tiene monitorato le iniziative dei gruppi neofascisti e che lo spostamento al giorno dopo, cioè al 2 maggio, non è farina del suo sacco, bensì una decisione autonoma di Milanosport. Infatti, nessun parere positivo è mai stato dato da parte della Prefettura.
La palla passa dunque a Milanosport e al Comune di Milano, considerato che si tratta di una società controllata dall’ente locale.
Chiediamo quindi a Milanosport e al Sindaco Moratti, che peraltro aveva sostenuto la decisione del suo assessore di negare il patrocinio, di ritirare l’autorizzazione allo svolgimento del raduno nazifascista al Lido del giorno 2 maggio.
A sostegno di tale richiesta, è stato convocato oggi, alle ore 16.00, un presidio davanti alla sede di Milanosport, in v.le Tunisia 35.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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Chi ama via Padova?! È questo il titolo che un gruppo di abitanti e associazioni di via Padova hanno voluto dare alla “passeggiata liberatoria” che oggi, giovedì 29 aprile, alle 18.00, si terrà in via Padova.
Il tutto era nato con il malsano e idiota coprifuoco inventato da Moratti-De Corato-Lega, in seguito ai disordini avvenuti dopo l’omicidio del giovane Ahmed. Ne avevo scritto anche sul blog un mesetto fa.
L’idiozia si è dimostrata tale, qualcuno ha disobbedito al coprifuoco, come gli amici dell’enoteca Ligera, beccandosi qualche multa. Altri hanno cercato di adeguarsi, come il mio “kebabaro di fiducia”, cioè quello sotto casa mia, beccandosi lo stesso una multa di 400 euro, perché un cliente si è portato via una lattina di Coca Cola dopo le ore 20.00 e la polizia locale l’ha intercettato… (non sto scherzando!)
Infine, il ricorso promosso presso il Tar da parte di due esercenti della via (si dice vicini al centrodestra, peraltro) è stato accolto e il tribunale amministrativo ha dichiarato illegittima l’ordinanza del Sindaco dal civico n. 100 in poi. Conclusione: il Comune ha modificato l’ordinanza e dal ponte della ferrovia in poi siamo tornati alla normalità, ma in tutto il primo tratto di via Padova (e zone limitrofe) rimane lo stato d’eccezione e gli amministratori milanesi del centrodestra hanno già iniziato a lavorare per l’estensione del coprifuoco ad altri quartieri “problematici” (via Sarpi, Imbonati, Corvetto).
Insomma, le ragioni della protesta rimangono tutte e, infatti, la passeggiata liberatoria è stata confermata. Perché i quartieri popolari non si governano con lo stato d’assedio, i coprifuochi e i divieti, bensì facendogli vivere ed investendoci in termini di servizi, attività e attenzione.
L’appuntamento è dunque oggi alle ore 18.00 (puntuali!) in via Padova, angolo v.le Don Orione (dove c’è il monumento ai caduti per la libertà), altezza MM Cimiano. La passeggiata terminerà poi al parco Trotter, in piena zona coprifuoco.
A proposito, hanno aderito molte realtà, anche molto diverse tra di loro, e l’accordo è quello di non portare bandiere e striscioni di partito o organizzazione.
Comunque, eccovi l’elenco degli aderenti: Ambulatorio Medico Popolare via dei Transiti 28, ANPI Crescenzago, ANPI Luigi Viganò Precotto, ARCI Milano, Associazione AriaCivile – Milano, Associazione Arti Girovaghe, Associazione Durchblick, Associazione la Città del Sole-Amici del Parco Trotter, Associazione La comunità per lo Sviluppo Umano, Associazione Al Qafila, Associazione Mondo Senza Guerre e Senza Violenza, Associazione Todo Cambia, Associazione Culturale MusiQalità, Banda degli Ottoni a scoppio di Milano, Casa della Carità, CeasCentro Ambrosiano di Solidarietà Onlus, CESPI – Centro Studi Politici Internazionali - Sesto S.Giovanni, Chiedo Asilo, Circolo Cerizza, Circolo PD Bruno Venturini, Circolo PD F. Ghiladotti, Circolo PD Luciano Lama, Circolo PRC A. Vaia Zona 2, Circolo PD Milano Futura (centrale Venini), Comitato Primo Marzo, Comitato Vivere in zona 2, Comitato di zona 3 per una Scuola di qualità, Cooperativa Tempo per l’Infanzia, Ditta Gioco Fiaba, Federazione Verdi Milano, G.A.S. Martesana, gruppo EMERGENCY 2/3, Ipazia a.p.s., Le radici e le ali Onlus, Ligera – enoteca, Lista civica “Un’altra provincia”, Martesana Due - Mensile di zona, Orchestra di via Padova, Partito Democratico Zona 2, Partito dei Carc – Sezione Milano, Rete scuole senza permesso, Sinistra Critica Milano, Sinistra Ecologia e Libertà di Zona 2, Teatro Officina, Villa Pallavicini a.p.s.
Insomma, partecipate!
 
Qui sotto puoi scaricare il pdf del volantino unitario della passeggiata liberatoria
 

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Esprimo il mio forte apprezzamento per le parole e le decisioni del Prefetto Lombardi, comunicate al termine della riunione odierna del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che chiariscono che il 25 aprile a Milano non ci sono stati problemi di ordine pubblico, che i fischi e le contestazioni non sono questioni di sicurezza, che non ci saranno provvedimenti particolari in relazione alla MayDay Parade del Primo Maggio, perché “non abbiamo mai avuto problemi qui a Milano”, ma che invece sarà vietato il raduno nazifascista al Lido del 1° Maggio.
Con queste parole e decisioni il Prefetto ristabilisce un po’ di buon senso, riporta le cose alla loro reale dimensione e, soprattutto, spazza via le inquietanti operazioni politiche tentate in questi giorni da settori del Pdl.
Infatti, a nessuno poteva sfuggire che i toni esasperati contro i centri sociali e i pesanti attacchi alla Questura, da parte del Sindaco Moratti e del Ministro La Russa, che incredibilmente hanno trovato sponda in qualche esponente del Pd, avevano come obiettivo non soltanto la criminalizzazione di ogni dissenso e la blindatura delle piazze, ma molto più concretamente la poltrona del Questore di Milano.
In altre parole, è apparso chiaro che alcuni settori del Pdl, tra cui il Sindaco e gli ex-An, intendevano drammatizzare la vicenda del 25 aprile, al fine di ottenere la cacciata dell’attuale Questore e la nomina al suo posto di un funzionario politicamente più contiguo e sensibile a loro, in vista di una campagna elettorale per le comunali del 2011, che il centrodestra intende giocare anzitutto sul terreno della sicurezza.
Oggi il Prefetto ha riaffermato il principio democratico che le forze dell’ordine devono essere al servizio della legge e non di qualche parte politica. E che le manifestazioni del 1° Maggio, che così tanto dispiacciono a Moratti e De Corato, non sono un problema, ma i raduni nazifascisti invece sì.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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Settimana scorsa il Consiglio di Istituto del “Molinari” si era opposto con forza all’iniziativa politica che l’estrema destra intendeva organizzare, sotto la regia della deputata del Pdl, Paola Frassinetti, all’interno della scuola, in pieno orario di lezioni, il 29 aprile prossimo, anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli.
Oggi il CdI si è riunito di nuovo, dopo giorni di pesanti pressioni da parte di settori istituzionali della destra. Tuttavia, il CdI ha tenuto duro e, quindi, anche quest’anno ci sarà la cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli, ma non l’iniziativa di propaganda politica che l’estrema destra voleva montare.
Qui di seguito il testo delle tre deliberazioni adottate dal CdI del “Molinari”, che confermano la commemorazione, senza spostamento della targa nell’atrio e relativo raduno politico. Inoltre, su richiesta del direttore dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, dott. Giuseppe Colosio, la sospensione dell’attività didattica per il 29 aprile è stata revocata, ma la scuola informerà i genitori della possibile “situazione di rischio” causata dalla mobilitazione di gruppi militanti dell’estrema destra.
 
Le tre delibere del CdI adottate oggi:
 
Il CdI  riunitosi in data 27 aprile 2010, intende commemorare anche quest’anno Sergio Ramelli con una cerimonia che si terrà nella biblioteca dell’Istituto il 29 aprile p.v. alle ore 12. A tale cerimonia sono invitati a partecipare, come gli scorsi anni, personalità culturali e rappresentanti delle Istituzioni che ne facciano richiesta per tempo. In particolare sono invitati a partecipare gli onorevoli Paola Frassinetti e Giovanni Bachelet, l’assessore Marina Lazzati e il Provveditore Giuliana Pupazzoni che si sono già detti disponibili a venire al Molinari.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 25)
 
Il CdI prende atto delle garanzie ricevute dal dott. Colosio circa la presenza delle forze dell’ordine a tutela della sicurezza dell’Istituto il 27-4 e, in base a ciò, ritiene che le lezioni si possano svolgere nella giornata in questione. Conferma pertanto il giorno di giovedì 29/4 come giorno di normale attività didattica. Considerate al tempo stesso le notizie ricevute da più canali di comunicazione che segnalano possibili iniziative di gruppi dell’estrema destra, durante la mattina del 29/4, il CdI impegna il dirigente scolastico a dare comunicazione tempestiva alle famiglie della situazione di rischio che potrebbe crearsi.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 26)
 
Il CdI ritiene che l’attuale collocazione in biblioteca risponda all’esigenza, prioritaria per una scuola, di attribuire ad ogni iniziativa e ad ogni cerimonia commemorativa un carattere essenzialmente civico. La biblioteca costituisce infatti il luogo più adatto alla discussione, alla riflessione e alla memoria.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 27)
 
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