Blog di Luciano Muhlbauer
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Pubblichiamo di seguito l’appello di sostegno a Luciano Muhlbauer, candidato a consigliere regionale nella lista “Etico – A Sinistra – Per un’altra Lombardia” nel collegio di Milano, con le prime firme, elencate in ordine alfabetico. In fondo trovate l’indirizzo mail a cui mandare eventuali adesioni. Ovviamente, l'appello è liberamente divulgabile.
 
ELEZIONI REGIONALI 2013.
NOI APPOGGIAMO E SOSTENIAMO LA CANDIDATURA DI LUCIANO MUHLBAUER
 
Dopo quasi vent’anni, travolta dal peso del malaffare e della corruzione, in Lombardia si chiude l’era Formigoni. Ora si tratta di voltare radicalmente pagina e scrivere un’altra storia. Per fare questo, però, non basta sostituire il capitano della nave, ma bisogna tracciare una nuova rotta, rompere con il sistema di potere ciellino-leghista, cambiare modello e rovesciare l’ordine delle priorità, dando voce e risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori, a chi un lavoro non ce l’ha, ai precari, agli studenti, ai migranti.
La Lombardia ha bisogno di un’amministrazione limpida e trasparente, che anteponga l’interesse pubblico a quello privato, che abbia cura dei beni comuni, che valorizzi l’economia solidale e che esca dall’immobilismo ed affronti la crisi con progetti e investimenti atti ad evitare i licenziamenti e a favorire l’occupazione.
Le priorità devono essere lavoro, diritti sociali e civili, reddito, casa, scuola e sanità pubbliche, cultura. Vanno fermate il consumo del territorio e le inutili e devastanti grandi opere autostradali, favorendo invece il trasporto pubblico, e occorre restituire alla socialità gli spazi urbani abbandonati al degrado o alla speculazione.
Riteniamo la cittadinanza attiva un valore fondamentale e la democrazia, dentro e fuori i luoghi di lavoro, un principio non negoziabile. Pensiamo che l’antifascismo non sia un cimelio del passato, bensì un’imprescindibile necessità del presente e del futuro.
Questi sono i tratti della nostra Lombardia.
Dal nostro agire quotidiano scaturisce una consapevolezza: perché le nostre opzioni, idee, proposte si traducano nel concreto è necessario che “dentro al palazzo” ci sia qualcuno che le condivida, le senta proprie e che si batta per trasformarle in atti politici.
Vogliamo in Regione chi parla la nostra lingua, chi in questi anni è stato al nostro fianco nei momenti di discussione e di mobilitazione, nei presidi, davanti ai cancelli delle aziende, nei quartieri, nelle piazze.
Per questo appoggiamo e sosteniamo Luciano Muhlbauer, candidato alle prossime elezioni regionali, e invitiamo a votarlo.
 
Primi firmatari:
 
Mariagiulia Agnoletto, psichiatra
Massimo Alberti, giornalista
Edoardo Bai, medico
Lia Bandera, Cric Milano
Silvia Baratella, Rls Giunta Regionale
Giansandro Barzaghi, Presidente Associazione “NonUnodiMeno”
Enzo Bennardis, delegato Fiom Nacco
Roberto Bertoglio
Giorgio Bezzecchi, direttore Museo del Viaggio “Fabrizio De André”, Consulta Rom e Sinti Milano
Donatella Biancardi, Rsu Usb P.I. Giunta Regionale
Rosella Blumetti, Assessora alle politiche ambientali ed energetiche, tutela animali, verde pubblico, mobilità e trasporti, Comune Corsico
Valter Boscarello, Rete Antifascista Milanese
Alessandro Braga, giornalista
Luigi Brambillaschi
Luca Brunet, Consigliere comunale Peschiera Borromeo
Omar Caniello, giornalista
Jorge Carazas, Portavoce Convergenza delle Culture Milano e Rete Immigrati Autorganizzati Milano
Cristina Cattafesta, Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, Milano
Bruno Cattoli, segretario regionale Unione Inquilini
Lucio Cavicchioni, fotografo
Angelo Ceccato, delegato Fiom Bcs Divisione Mosa
Andrea Cegna, conduttore radiofonico
Luca Cerpelloni
Federico Riccardo Chendi, Spazio Ligera
Alberto Ciullini, Consigliere di Zona 2 Milano
Federica Comelli, Associazione Italia Nicaragua
Carlotta Cossutta, dottoranda di ricerca presso Università degli Studi di Verona
Leonardo Cribio, Vicepresidente Comm. Territorio e Vicepresidente Comm. Case Popolari e Demanio, Consiglio di Zona 9 Milano
Claudio Crotti, disoccupato
Tina D’Amicis, Rsu Usb Comune Milano
Manuela Dall’Acqua, Associazione Per non Dimenticare Varalli e Zibecchi
Danilo De Biasio
Paolo Denini, lavoratore logistica Inps in appalto
Giusy Di Blasi, educatrice scuola materna
Alessandro Diegoli, conduttore radiofonico
Emanuela Donat-Cattin, pensionata
Marco Donati
Davide Facchini, libero professionista
Dario Falcini, giornalista
Luca Fazio, giornalista il Manifesto
Mario Fezzi, avvocato
Alex Foti, editor e saggista
Graziano Fortunato, Arci Milano
Gianni Fossati, Associazione Italia-Cuba Milano
Dino Fracchia, fotogiornalista
Davide Furia, disoccupato
Niccolò Garufi, precario
Pippo Garufi, Consigliere di Zona 5 Milano
David Gianetti
Betty Gilmore, poetessa e cantante
Roberto Giudici, Fiom Milano
Silvano Guidi, Flc Cgil Milano
Claudio Jampaglia, giornalista
Junior Sprea
Raffaella Lapenna, delegata Fiom Electrolux
Alberto Larghi, Fiom Milano
Luca Leoni, Associazione Per non Dimenticare Varalli e Zibecchi
Cristina Linzani, commerciante
Roberto Maggioni, giornalista
Luca Mangoni “Supergiovane”
Silvia Martorana, impiegata
Gino Maurello
Elisabetta Miglioli, Rsu Usb Consiglio Regione Lombardia
Luigina Milanese, Consigliere comunale Corbetta
Margherita Napoletano
Stefano Nebu Nebuloni, militante antifascista
Angelo Pagaria, delegato Fiom Agile/Eutelia
Andrea Papoff, studente precario, Rho
Anna Pellizzone, dottorando di ricerca presso Università degli Studi di Milano
Walter Peruzzi
Disma Pestalozza, Web Guru
Rosa Piro
Punkreas
Francesco Franz Purpura, educatore precario
Laura Quagliuolo, redattrice precaria
Andrea Quattrociocchi, Presidente Comm. Attività Produttive / Commercio Consiglio di Zona 9 Milano
Valentina Raimondi, insegnante d’italiano L2 precaria
Rosetta Riboldi, Coordinamento Pace Cinisello Balsamo
Alfio Riboni, delegato Fiom IBM
Adele Rossi
Daniela Rottoli
Renato Sacristani, Presidente Consiglio di Zona 3 Milano
Giorgio Salvetti, giornalista il Manifesto
Diana Santini, giornalista
Marinella Sanvito, insegnante
Maria Sciancati
Ilaria Scovazzi, Arci Milano
Stefano Sfregola, delegato Fiom Alstom Power
Bebo Storti, attore
José Luis Tagliaferro
Beppe Tampanella, Usb Legnano
Aldo Rodolfo Tediosi, Consigliere comunale Cinisello Balsamo
Martina Tisato, educatrice precaria
Teo Todeschini, attivista No Tem
Antonio Tola, operaio Legnano
Roberto Vassallo, Direttivo Cgil Milano
Diego Weisz, Rsu Usb Comune Cinisello Balsamo
Lino Zambrano, Cric Milano
Gabriele Zolfo, Rsu Usb Comune Milano
Damiano Zorzo, musicista
 
per aderire manda una mail a sostengomuhlbauer@gmail.com
 
nuove adesioni, in ordine alfabetico (aggiornate al 22 febbraio):
 
Moukrim Abdeljabbar, Associazione Al Qafila
Claudio Accogli, ferroviere
Giuliano Barbieri, allestitore, lav. autonomo
Simone Baroni, assistente sociale e segretario prc Bareggio                
Raniero Bellarosa
Lella Bellina, Fiom Milano
Sabina Berra, giornalista
Lucia Bertolini, docente scuola secondaria di 1° grado
Tiziana Bianchini, operatrice sociale
Gianfranco Bignamini, resp. regionale Usb sanità privata e delegato Rsu a.o.
Beatrice Biliato, redattrice "Guerre&Pace"
Pino Binosi, Rsu Usb Giunta Regionale
Marisa Bonfanti, pensionata
Carmen Borsa
dj Brega, Trash Milano
Gianandrea Bungaro, educatore
Annalisa Caffa, ricercatrice
Ernesto Cairoli
Anna Camposampiero
Sandra Cangemi, giornalista
Marco Capra
Carlo Casella, fotografo
Lorena Castellari
Patrizia Cavallotti, grafica                   
Laura Coletta, mamma lavoratrice zona 2 Milano          
Alice Colombi, media analyst
Maria Carla Confalonieri
Antonio Corrado
Tiziana Crostelli, Fiom Milano
Francesca Daidone                 
Elisabetta Daina, Cub Scuola Università Ricerca
Cristina Dall'Orto, Rsu Fp Cgil Comune di Legnano
Caterina Dal Molin, editor cine-televisiva
Alessandro Delfanti   
Ivano De Ponti, pensionato
Francesca Di Girolamo, operatrice culturale
Anna Dimitolo, consulente, lav. autonoma
Iose Giovanni Dioli, delegato Rsu So.ge.M.i (ortomercato)
Laura Donati
Milly Donato, impiegata comunale
Luigi Fagioli, insegnante in pensione
Marco Fassino, insegnante                 
Barbara Favero, Operatore socio sanitario - Corbetta
Ornella Fedele, operaia metalmeccanica
Angela Ferravante, praticante avvocato                       
Giordano Ferri
Niccolò Filosomi, studente universitario di storia
Emilio Florio, docente Liceo S.Quasimodo, Magenta
Haidi Gaggio, Comitato Piazza Carlo Giuliani o.n.l.u.s.
Luca Galantucci, assegnista di ricerca Politecnico Milano         
Marina Galli, lavoratrice Consiglio regionale della Lombardia
Paola Gasparoli
Francesca Gazzi, delegata Fiom
Manuela Gerosa, bibliotecaria
Ernesta Gervasi, lavoratrice Scala
Marco Lupo Gingardi, tassista           
Elena Giuliani, Genova
Antonia Grigetti
Sara Guarino, educatrice professionale
Filippo Iemmolo, studente universitario
Chiara Introini
Luigi Laforgia, musicista
Tina Lamacchia, impiegata
Fabio Leone, Tecnico/Teatroterapista  
Rosa Macrina,Lsu Tribunale Milano
Giacomo Manfredi, operatore sociale, segretario Prc Cornaredo
Rosella Manganella, delegata Rsu Regione Lombardia
Stefano Mansi, lavoratore Comune di Milano
Letizia Maruzzella, educatrice Comune Milano
Haiat Marzigie
Vittorio Melia, delegato Fiom Rsu Jabil Cassina de' Pecchi e componente direttivo Fiom Milano
Bruno Menotti
Corinne Milani
Donatella Modica, lavoratrice Consiglio regionale della Lombardia
Luisella Morandi, infermiera                
Paolo Morandi
Graziella Moroni
Nicoletta Negri            
Roberto Nicola
Marco Nicolini, dipendente regionale 
Antonio Oldani, Presidente Comitato Intercomunale per la Pace del Magentino 
Luigia Pasi
Andrea "Andy" Perego, militante antipsichiatrico         
Giampiero Pinna, dip. Comune di Milano
Alessandro Poma
Manuela Porcaro, funzionario regionale
Prc Binaschino
Roberto Rivolta, insegnante
Nicola Roselli, Consigliere Comunale "La Sinistra L'Ambiente" Cerro Maggiore
Sara Rossi      
Carmen Ruberta, Rsu Fiom Almaviva
Piera Saita, lavoratrice pubblico impiego
Rosario Salzano
Luigi Santese
Maurizio Sartori, Community Manager & Web Designer molto precario              
Chiara Scolari
Martina Seddaiu, presidentessa Associazione Arya
Walter Settembrini, imprenditore         
Francesco Solano, Rls e Rsu Usb Giunta Regionale
Maurizio Spoldi, delegato Fillea Cgil Rsu Impregilo SpA - sede di Milano
Fabio Squeo, Rsu Usb Giunta Regionale
Rachele Stella, insegnante precaria                 
Davide Tamacoldi, Bergamo
Matteo Tamburri, Bresso
Carla Tarussello
Stefania Tenan, educatrice precaria     
Gianfranco Tommasini, pensionato
Danilo Tosarelli
Marco Viola
Francesco "Riot" Vivone, studente universitario
Angelo Zaccaria, impiegato pubblico
Massimo Zava, Milano
 
per aderire manda una mail a sostengomuhlbauer@gmail.com
 
 
Non c’è dubbio, oggi il Gattopardo veste verde padano. E così, dopo la parentesi dei barbari sognanti, delle ramazze e delle sceneggiate varie, in Lombardia tutto è tornato come prima: fino a qualche mese fa c’era la coalizione Cl-Lega-berlusconiani-postfascisti, adesso c’è la coalizione Lega-Cl-berlusconiani-postfascisti. Alla chiusura definitiva del cerchio mancava soltanto un pezzo, cioè il ri-abbraccio tra Lega e Cl, ma qualche giorno fa è arrivato pure questo.
Alla faccia degli scandali e della corruzione che avevano portato alla fine anticipata del quarto mandato presidenziale consecutivo di Formigoni, Maroni prima ha dichiarato che il modello Formigoni era buono e quindi non sarà cambiato e, poi, ha rassicurato Cl che neanche uno dei più odiosi scandali formigoniani sarebbe stato toccato: cioè, il finanziamento pubblico alla scuola privata per mezzo del cosiddetto buono scuola. Anzi, secondo Maroni, l’uso del denaro pubblico, destinato in realtà al diritto allo studio, per elargire invece massicciamente sussidi a famiglie benestanti che mandano i figli alla scuola privata dovrebbe essere persino “intensificato” e “rafforzato”…
Insomma, dietro la maschera di Maroni si nasconde null’altro che la filiera politico-affaristica formigoniana di sempre. E non potrebbe essere diversamente, peraltro, considerato che la Lega è parte integrante di quel sistema da ormai 13 anni. Maroni, da Ministro degli Interni, avrà pure fatto arrestare dei mafiosi in Sicilia o in Calabria, ma non sembra si sia mai accorto che la ‘ndrangheta stava dilagando a casa sua, varcando finanche la soglia del Palazzo della Regione. E che dire del crack del San Raffaele, che ora vorrebbero far pagare ai lavoratori con 244 licenziamenti, visto che l’Assessore regionale alla Sanità era un leghista dal 2005 fino al 2012?
Insomma, è davvero pazzesco che questa palese verità fatichi a essere raccontata per quella che è nella quotidianità di questa strana campagna elettorale. Anzi, leghisti e ciellini si permettono pure di fare la morale, di parlare come se fossero appena sbarcati da Marte. Nulla di nuovo, direte, hanno fatto sempre così. Giusto, ma ci sarà pure un limite alla faccia tosta e, soprattutto, deve esserci un limite a quel buonismo che serpeggia dalle nostre parti. Non sto dicendo di diventare come loro, anche perché, per fortuna, non ne siamo capaci, ma un po’ più cattivi e rumorosi sì!
Mancano solo tre settimane al voto e tutto si deciderà in questo breve tempo. Quindi, diamoci una mossa tutti quanti e mettiamo un po’ di pepe in questa campagna elettorale, perché vincere si può e perché sarebbe davvero incredibile che quanti hanno trascinato la Regione nel fango venissero addirittura premiati con un quinto mandato consecutivo.
 
Luciano Muhlbauer
 
 
Intervista a Luciano Muhlbauer, a cura di Luce Manara, pubblicato su il Manifesto l’8 febbraio 2012
 
Elezioni regionali in Lombardia. Dove si gioca la partita più importante per la legislatura. Sembrava una passeggiata sulle macerie del centrodestra, invece quel sistema di potere si è rinsaldato in poche settimane. Per Luciano Muhlbauer, candidato con la lista Etico a Sinistra di Andrea Di Stefano, la partita è aperta. E non è una buona notizia.

Come è potuto succedere?
 
Il teatrino padano ha già chiuso i battenti. L'alleanza tra Lega, Cl, Berlusconi e post fascisti è tornata esattamente come prima. Il cerchio si è chiuso quando Maroni ha detto che il finanziamento alle scuole private verrà addirittura intensificato. Dietro la maschera del capo della Lega si nasconde il modello Formigoni. Questo rafforza la necessità di battere la destra, anche perché è bene ricordare che le elezioni anticipate sono state provocate dagli scandali, dalla corruzione e dall'infiltrazione della 'ndrangheta nelle istituzioni. Quelli che oggi blaterano di trattenere in Lombardia il 75% delle tasse sono gli stessi che hanno combinato il disastro. Ecco perché è ancora più urgente una bonifica democratica, credo che la coalizione di Ambrosoli rappresenti la possibilità del cambiamento.

Credi che Ambrosoli sia all'altezza della partita che si sta giocando? Non passa giorno senza una sua dichiarazione sconfortante. Dice che bisogna stare con Monti quando Monti attacca lo statuto dei lavoratori, poi si esalta perché Renzi verrà in Lombardia a dare una mano... sembra che non voglia prendere voti a sinistra.
 
Ambrosoli è il figlio dell'eroe borghese, appartiene a quel pezzo di Lombardia che da sempre ha contatti con la solita borghesia milanese, lo sapevamo da un pezzo, ma comunque quello è un mondo che si contrappone al sistema di Formigoni. Noi di sinistra avremmo preferito Andrea Di Stefano ma abbiamo accettato l'esito delle primarie costruendo una coalizione sufficientemente inclusiva, per tenere insieme il centro e la periferia, un po' come è stato fatto con l'operazione che ha portato alla vittoria di Pisapia. Ma dobbiamo considerare che 18 anni di potere formigoniano sono troppi anche per chi quel potere lo ha subìto, non dimentichiamoci che il Celeste non è caduto sotto i colpi dell'opposizione. E questa debolezza la stiamo pagando anche oggi in campagna elettorale.
 
Appunto, altro che effetto Pisapia.
 
Il fatto è che prima pensavamo di aver già vinto, poi, quando la realtà si è rifatta viva dimostrando che quel sistema di potere è tutt'ora forte e radicato, a sinistra è scattata una sorta di malcelata rassegnazione. Questo è l'errore peggiore che possiamo commettere. Si decide tutto in questi ultimi giorni, dobbiamo tornare nelle piazze, parlare con gli amici, stare sul territorio. Il programma di Ambrosoli in parte è ancora un cantiere aperto e la sua definizione dipenderà molto dal risultato elettorale: una sinistra più forte significa vera discontinuità, puntare sul lavoro e sul reddito di cittadinanza.
 
I grillini sono un problema?
 
Raccolgono consensi trasversalmente. Dicono cose di sinistra dove conviene, poi a Roma flirtano con Casa Pound. L'M5S diventerà un interlocutore necessario anche in Lombardia, ma credo che abbiano già commesso un errore gravissimo nel chiamarsi fuori da questa partita decisiva. Non possono dire che non è affar loro mandare a casa la Lega.
 
 
Grande è la confusione sotto il cielo, specie quando si parla di elezioni regionali. Andando in giro, ti rendi conto che a meno di due settimane dal voto molti e molte non sanno ancora bene per che cosa si vota e come si vota. In fondo nulla di sorprendente, visti lo stato desolante della politica e la contestualità con le elezioni politiche, dove vige un sistema elettorale diverso, ma che rende urgente sin da subito far circolare un po’ di informazioni su come si vota e come funzionano le elezioni regionali in Lombardia.
 
Perché votare
 
Semplice, perché se non voti, altri decideranno al posto tuo. E se poi dovesse vincere Maroni, allora in Lombardia nulla cambierebbe e tutto continuerebbe come prima, come negli ultimi 18 anni. Già, perché prima con Formigoni c’erano Cl-Lega-berlusconiani-postfascisti e adesso con Maroni ci sono Lega-Cl-berlusconiani-postfascisti.
 
Quando si vota
 
Si voterà, contestualmente con le elezioni politiche, nei giorni domenica 24 (ore 8-22) e lunedì 25 febbraio (ore 7-15).
In teoria, le elezioni regionali si dovevano tenere nel 2015, scadenza naturale della legislatura, ma il peso degli scandali, della corruzione e addirittura dell’infiltrazione della ‘ndrangheta hanno travolto il governo Formigoni-Lega e portato alle elezioni anticipate.
 
Per che cosa si vota e con quale sistema
 
Si eleggono sia il Presidente della Regione, che il Consiglio regionale (cioè, l’assemblea legislativa). Le elezioni si svolgono in un unico turno. Non esiste ballottaggio!
Nelle regioni siamo in regime presidenzialista e quindi il Presidente della Regione viene eletto direttamente. È eletto Presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale. Cioè, non è necessaria la maggioranza assoluta, ma si decide a maggioranza relativa.
I consiglieri regionali (80 in tutto) vengono eletti con criterio proporzionale e sulla base di liste circoscrizionali provinciali (le circoscrizioni coincidono con le provincie lombarde: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese). Il listino bloccato del Presidente (quello che aveva portato in consiglio la Minetti, per capirci) è stato abolito.
Esiste un premio di maggioranza per le liste collegate al Presidente della Regione che risulterà eletto: il 55% dei seggi in Consiglio se il Presidente è stato eletto con meno del 40% dei voti, il 60% dei seggi se ha avuto più del 40% dei voti (in ogni caso, la maggioranza non potrà avere più del 70% dei seggi).
Diversamente dalle elezioni politiche, dove vige il porcellum, nelle elezioni regionali c’è il voto di preferenza per l’elezione dei consiglieri regionali (attenzione: una preferenza soltanto!). Per esempio, se la lista X ottiene 2 seggi nella circoscrizione provinciale Y, allora entrano in Consiglio i due candidati a consigliere che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze nella lista X.
Se vuoi approfondire maggiormente il sistema elettorale, consulta la legge elettorale regionale vigente (l.r. n. 17/2012).
 
Come si vota
 
Anzitutto devi recarti al tuo seggio con un documento d’identità valido e con la tessera elettorale (se l’hai smarrita, devi richiederla all’ufficio elettorale del tuo comune di residenza).
La votazione per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda, di color verde.
Tecnicamente puoi fare le seguenti scelte di voto:
a) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione;
b) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste,
c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”);
d) votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato.
Inoltre, puoi esprimere la preferenza per un candidato consigliere, scrivendo il cognome del candidato scelto nell’apposita riga che trovi in corrispondenza del simbolo della lista in cui è candidato.
 
Cosa devi fare se vuoi votare per Luciano Muhlbauer
 
Anzitutto devi essere iscritto nelle liste elettorali di Milano città o di un comune qualsiasi della provincia di Milano, perché sono candidato soltanto in questa circoscrizione.
Sulla scheda per le regionali (quella verde) devi mettere una croce sul simbolo di ETICO A SINISTRA e nello spazio a fianco devi scrivere MUHLBAUER (attento, devi scrivere il cognome, non c’è nulla di prestampato e non ci sono numeri).
La lista Etico a Sinistra è collegata al candidato Presidente Umberto Ambrosoli, quindi votando la lista Etico e dando la preferenza al sottoscritto scegli automaticamente anche il voto a Umberto Ambrosoli. A meno che tu non scelga il voto disgiunto, ovviamente. Cosa che tecnicamente è possibile, come sopra spiegato, ma che politicamente ti sconsiglio vivamente, perché se Ambrosoli prende meno voti di Maroni, allora ci troviamo con Maroni Presidente della Regione… E questo non lo vogliamo, giusto?
 
Per maggiori informazioni su come si vota, puoi consultare il sito www.elezioni.regione.lombardia.it/.
In allegato trovi il facsimile della scheda elettorale per le regionali che troverai al seggio, con una simulazione di voto.
 
Luciano Muhlbauer
 

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È iniziata l’ultima settimana di campagna elettorale, quella decisiva. Già, perché siamo letteralmente al testa a testa tra Maroni e Ambrosoli e gli indecisi sono ancora molti, ma ultimamente (avete notato?) il capo leghista è vistosamente meno pimpante e un po’ più preoccupato di prima.
Ebbene sì, perché stavolta possiamo farcela davvero a chiudere con questi 18 anni di occupazione del potere e a mandare a casa Lega-Cl-berlusconiani-postfascisti. Ma dobbiamo impegnarci, sbatterci, parlare con chi ci sta attorno, convincere, perché mai come questa volta la voglia di non andare a votare o di usare il voto come un vaffa è forte. Comprensibilmente, aggiungo, considerati il triste spettacolo offerto dal sistema politico e la durezza dell’impatto della crisi occupazionale.
Ma -perché c’è un ma grande come una casa- qui in Lombardia la domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere è estremamente concreta ed è una soltanto: vogliamo che il letamaio formigoniano continui, con la faccia di Maroni, oppure vogliamo cercare di cambiare? In altre parole, dobbiamo scegliere tra una certezza, la continuità incarnata da Maroni, e una possibilità, quella di aprire una fase nuova con la vittoria di Umberto Ambrosoli. E tra quella certezza e quella possibilità non ho dubbi e scelgo la possibilità. Ritengo, anzi, che sia un errore imperdonabile chiamarsi fuori e dichiararsi indifferenti di fronte alla prospettiva di altri cinque anni di ciellini, leghisti, berlusconiani e postfascisti!
Possiamo vincere, ma non basta vincere. Perché la possibilità del cambiamento abbia carburante, perché la voce di lavoratori, precari, studenti e movimenti risuoni nell’istituzione lombarda, occorre vincere con una sinistra forte. Cioè, con un buon risultato della lista Etico a Sinistra. E anche da questo punto di vista questi ultimi giorni sono decisivi.
Questi giorni sono importanti, molto importanti. Usiamoli e usiamoli bene. Spieghiamo perché si deve andare a votare e come si vota, perché anche questo non è sempre chiaro. Ma soprattutto spiegate a tutti e tutte che possiamo farcela, che il vento sta cambiando, che ci manca poco, che stavolta si gioca sul serio. Poi discuteremo tutto il resto, ma ora, per favore, mandiamoli a casa!
 
Luciano Muhlbauer
 
In allegato il facsimile della scheda per le elezioni regionali che troverai domenica e lunedì al seggio, con una simulazione del voto. Basta fare come nel facsimile e così voterai per far vincere Ambrosoli ed esprimerai il voto di lista per Etico e la preferenza per me, cioè per Luciano Muhlbauer.
 

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Questo è l’ultimo appello al voto, ma forse quello più importante, perché l’unica certezza che abbiamo è che l’esito delle elezioni regionali verrà deciso nelle ultime ore. E non si tratta di un esito qualsiasi di un’elezione qualsiasi, bensì della risposta alla domanda se in Lombardia dopo lunghissimi 18 anni vogliamo porre fine al letamaio formigoniano-leghista oppure se vogliamo che tutto continui come prima per altri 5 anni. Tradotto in concreto, questo significa che dobbiamo scegliere se far vincere Ambrosoli oppure Maroni. Tertium non datur a questo giro!
In altre parole, la campagna elettorale non finisce alle ore 24.00 di oggi venerdì 22 febbraio, bensì alle ore 14.59 di lunedì 25 febbraio, cioè un minuto prima della chiusura delle urne! Beninteso, per le liste e per i candidati finisce ovviamente oggi a mezzanotte, come vuole la legge e com’è giusto che sia, ma per il resto dell’umanità lombarda questa volta non è così. Anzi, fino all’ultimo minuto dobbiamo cercare di convincere amici e amiche, parenti, conoscenti, colleghi e colleghe, compagni e compagne o anche gente incontrata per caso che è necessario andare a votare e votare bene. Cioè, che bisogna andare a votare per mandare a casa chi in Lombardia occupa il potere e la cosa pubblica da 18 anni  e per fare questo è necessario che Ambrosoli abbia almeno un voto in più di Maroni.
Spiegatelo a tutti e tutte, soprattutto a chi travolto dal disgusto o dallo sconforto non vuole andare a votare o a chi pensa che la cosa giusta da fare sia impugnare la scheda elettorale come un randello e un vaffa. No, ritengo sbagliato, molto sbagliato sottrarsi alla domanda delle domande e far finta che in Lombardia non esista un serissimo problema di bonifica democratica e di chiusura di un ciclo politico che ha trascinato nel fango l’istituzione pubblica. No, non è indifferente se vincono ancora Lega-Cl-berlusconiani-postfascisti oppure no. Nel primo caso, tutto continua come prima e le belle parole sparse in campagna elettorale rimarranno soltanto parole, nel secondo caso almeno abbiamo la possibilità di tradurle in qualche fatto.
E invitiamo a votare ETICO A SINISTRA, perché se vogliamo discontinuità con il passato non basta cacciare Maroni e Formigoni, ma dobbiamo avere anche una sinistra forte. E se poi votate a Milano, città o provincia, è anche possibile esprimere la preferenza al sottoscritto, scrivendo in stampatello MUHLBAUER a fianco del simbolo di ETICO, sul quale avrete messo una croce (vedi come si vota).
 
Che sia chiaro, questo non è un appello ordinario, di quelli che si fanno sempre all’ultimo momento prima del voto. No, questo è un appello straordinario e serissimo, perché questa volta davvero ci giochiamo tanto, questa volta è sul serio possibile liberare la Lombardia e darci un po’ di ossigeno, a patto però che usiamo il nostro voto e che lo usiamo bene. A questo giro, appunto, tertium non datur: o vince Ambrosoli oppure vince Maroni!
 
Luciano Muhlbauer
 
In allegato il facsimile della scheda per le elezioni regionali che troverai domenica e lunedì al seggio, con una simulazione del voto. Basta fare come nel facsimile e così voterai per far vincere Ambrosoli ed esprimerai il voto di lista per Etico e la preferenza per me, cioè per Luciano Muhlbauer.
 

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di lucmu (del 27/02/2013, in Regione, linkato 2442 volte)
Abbiamo perso, su tutta la linea. In Lombardia ha perso Ambrosoli e ha vinto Maroni. Quindi continueranno a governare gli stessi che lo fanno già da 18 anni e che solo qualche mese fa erano stati costretti alle elezioni anticipate da scandali e ‘ndrangheta. E ha perso la sinistra, cioè ha perso Etico a Sinistra, ma anche Sel, ambedue investiti e prosciugati dall’onda del movimento 5 stelle e ambedue non entrano in Consiglio regionale. Insomma, abbiamo perso noi, ho perso io.
Non c’è nulla di peggio che dare la colpa ad altri quando si perde. Non serve dire che i lombardi e gli italiani non capiscono una mazza quando ridanno fiducia ai Berlusconi, alla Lega e agli affaristi formigoniani. Ed è sbagliato, molto sbagliato inveire contro i 5 stelle, perché se molti uomini e donne di sinistra hanno deciso, magari anche all’ultimo istante, di votare loro e non noi, allora la colpa non è di Grillo, dei Maya o del campo scivoloso, ma soltanto della nostra inadeguatezza.
La sinistra esce a pezzi, asfaltata e rimane soltanto l’esigenza di rifare tutto. Sì, rifare tutto, perché lo 0.96% di Etico e l’1,8% di Sel sono lo specchio di qualcosa che non va nel profondo. In politica non esiste cassazione, c’è al massimo il giudizio d’appello e mi sa tanto che a questo giro ce lo siamo giocato. Ne riparleremo più avanti, a mente più fredda, non solo in Lombardia, beninteso, perché il problema, com’è sotto gli occhi di tutti, è ben più ampio e riguarda la sinistra tutta, in ogni sua articolazione, politica, sociale e di movimento. È in ultima analisi il problema dell’inadeguatezza dentro la crisi italiana e europea.
Per ora mi fermo qui e mi prendo qualche giorno per ricaricare le batterie e riflettere.
Ma prima di chiudere davvero devo e voglio fare un’altra cosa, la cosa più importante in questo momento: ringraziare tutte quelle e tutti quelli che hanno condiviso con me questa strana, brutta e velocissima campagna elettorale. Ringrazio chi si è recato al seggio e ha votato Etico, scrivendo a fianco il mio nome. Nonostante l’H e il misero risultato della lista, l’avete fatto in 2724, secondo i dati ufficiosi della Prefettura. Ringrazio in particolare quante e quanti in questa campagna ci hanno messo la faccia, il tempo e l’impegno, che ci hanno creduto, che si sono sbattuti, in rete o nelle strade, persino sotto la neve. E ringrazio ovviamente quelle e quelli che hanno costituito il cosiddetto staff, perché sono stati grandi e ci hanno messo anima, cuore e competenza.
A presto.
 
Luciano Muhlbauer
 
 
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