Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
E' stata recapitata per posta negli uffici del Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in Regione una lettera minatoria - che porta la firma "i camerati" - indirizzata a Luciano Muhlbauer, Consigliere regionale uscente del Prc.
Il fatto è stato denunciato alle autorità competenti.
Muhlbauer, raggiunto telefonicamente all'estero dove si trova in questi giorni, ha dichiarato: "Difendere la Costituzione e la democrazia significa anche non farsi intimidire. Oggi è in atto (e non solo a Milano) un'operazione pericolosa che ha come protagonisti gruppi dell'estrema destra e che ha l'obiettivo di ridare voce a un'ideologia, a simboli e a pratiche che questo paese ha ripudiato. E' un'azione politica e culturale che va denunciata e contrastata, non sottovalutata".
"Riconfermo il mio impegno - ha concluso Muhlbauer - nel contrastare il restaurarsi di pratiche nazifasciste in questa città e perché i fasci littori, le croci uncinate e ciò che rappresentano non vengano sdoganati".
Comunicato stampa
Non è mai arrivato un parere positivo dal Prefetto di Milano al raduno dei gruppi nazifascisti al Lido, previsto per il 2 maggio e inizialmente programmato per il Primo Maggio. Il via libera è dunque responsabilità esclusiva di Milanosport, la Spa controllata interamente dal Comune di Milano.
È questa la novità più importante emersa dall’incontro tenutosi dopo mezzogiorno in Prefettura. All’incontro hanno preso parte il Prefetto Lombardi e i suoi più stretti collaboratori e, da parte nostra, il sottoscritto, l’ex consigliere provinciale di SinistraCritica, Piero Maestri, e due rappresentanti del cartello “Milano Antifascista e Antirazzista”, nato in contrasto alle iniziative dei gruppi dell’estremismo nero tra il 25 aprile e il 1° Maggio.
L’incontro, sollecitato da noi, si è svolto in un clima sereno e positivo. Il Prefetto, prima di entrare nel merito del 2 maggio, ha voluto ritornare sulla giornata del 25 aprile, ribadendo le sue valutazione già espresse pubblicamente, richiedendo ai presenti alcune informazioni supplementari e, soprattutto, esprimendo formalmente il suo dispiacere per la manganellata che aveva colpito gratuitamente il sottoscritto.
Da parte nostra, abbiamo ribadito al Prefetto la nostra convinzione che l’iniziativa dell’estrema destra e il concerto nazirock non debbano essere consentiti, visto che di fatto si tratta di un raduno di carattere nazifascista. Peraltro, lo stesso Comune di Milano, aveva ritirato il patrocinio al torneo di calcio, quando era stata esplicitata la natura degli organizzatori. La Provincia di Milano, invece, ha ribadito incredibilmente il suo patrocinio al concerto degli “Amici del Vento”, storica band del neofascismo italiano.
Il Prefetto ha ricordato che le iniziative che si tengono al Lido non sono soggette ad autorizzazioni da parte degli organi di pubblica sicurezza, trattandosi di un luogo gestito da una società di diritto privato, e che egli era intervenuto nella vicenda soltanto in seguito a una richiesta di parere da parte di Milanosport Spa.
Quel parere, com’è noto, è stato negativo ed ha portato all’annullamento della data del 1° Maggio. Inoltre, il Prefetto ha chiarito che la Questura tiene monitorato le iniziative dei gruppi neofascisti e che lo spostamento al giorno dopo, cioè al 2 maggio, non è farina del suo sacco, bensì una decisione autonoma di Milanosport. Infatti, nessun parere positivo è mai stato dato da parte della Prefettura.
La palla passa dunque a Milanosport e al Comune di Milano, considerato che si tratta di una società controllata dall’ente locale.
Chiediamo quindi a Milanosport e al Sindaco Moratti, che peraltro aveva sostenuto la decisione del suo assessore di negare il patrocinio, di ritirare l’autorizzazione allo svolgimento del raduno nazifascista al Lido del giorno 2 maggio.
A sostegno di tale richiesta, è stato convocato oggi, alle ore 16.00, un presidio davanti alla sede di Milanosport, in v.le Tunisia 35.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Settimana scorsa il Consiglio di Istituto del “Molinari” si era opposto con forza all’iniziativa politica che l’estrema destra intendeva organizzare, sotto la regia della deputata del Pdl, Paola Frassinetti, all’interno della scuola, in pieno orario di lezioni, il 29 aprile prossimo, anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli.
Oggi il CdI si è riunito di nuovo, dopo giorni di pesanti pressioni da parte di settori istituzionali della destra. Tuttavia, il CdI ha tenuto duro e, quindi, anche quest’anno ci sarà la cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli, ma non l’iniziativa di propaganda politica che l’estrema destra voleva montare.
Qui di seguito il testo delle tre deliberazioni adottate dal CdI del “Molinari”, che confermano la commemorazione, senza spostamento della targa nell’atrio e relativo raduno politico. Inoltre, su richiesta del direttore dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, dott. Giuseppe Colosio, la sospensione dell’attività didattica per il 29 aprile è stata revocata, ma la scuola informerà i genitori della possibile “situazione di rischio” causata dalla mobilitazione di gruppi militanti dell’estrema destra.
Le tre delibere del CdI adottate oggi:
Il CdI riunitosi in data 27 aprile 2010, intende commemorare anche quest’anno Sergio Ramelli con una cerimonia che si terrà nella biblioteca dell’Istituto il 29 aprile p.v. alle ore 12. A tale cerimonia sono invitati a partecipare, come gli scorsi anni, personalità culturali e rappresentanti delle Istituzioni che ne facciano richiesta per tempo. In particolare sono invitati a partecipare gli onorevoli Paola Frassinetti e Giovanni Bachelet, l’assessore Marina Lazzati e il Provveditore Giuliana Pupazzoni che si sono già detti disponibili a venire al Molinari.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 25)
Il CdI prende atto delle garanzie ricevute dal dott. Colosio circa la presenza delle forze dell’ordine a tutela della sicurezza dell’Istituto il 27-4 e, in base a ciò, ritiene che le lezioni si possano svolgere nella giornata in questione. Conferma pertanto il giorno di giovedì 29/4 come giorno di normale attività didattica. Considerate al tempo stesso le notizie ricevute da più canali di comunicazione che segnalano possibili iniziative di gruppi dell’estrema destra, durante la mattina del 29/4, il CdI impegna il dirigente scolastico a dare comunicazione tempestiva alle famiglie della situazione di rischio che potrebbe crearsi.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 26)
Il CdI ritiene che l’attuale collocazione in biblioteca risponda all’esigenza, prioritaria per una scuola, di attribuire ad ogni iniziativa e ad ogni cerimonia commemorativa un carattere essenzialmente civico. La biblioteca costituisce infatti il luogo più adatto alla discussione, alla riflessione e alla memoria.
Delibera approvata a maggioranza: 16 voti favorevoli e 1 voto astenuto del D.S. (Delibera n. 27)
Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisone dell’assessore allo Sport del Comune di Milano, Alan Rizzi, di revocare il patrocinio del Comune all’iniziativa dell’estrema destra, prevista al Lido per il 1° Maggio.
Tuttavia, rimane la nostra amarezza perché questa revoca, così come lo spostamento del concerto nazirock dal 24 aprile al 2 maggio, è avvenuto soltanto in seguito alle denunce pubbliche. Se non ci fossero state quelle, tutto sarebbe passato liscio come l’olio.
Quindi, De Corato la smetta con il gioco delle tre carte. Egli, ancora oggi non trova di meglio che accusare i centri sociali, ma è proprio grazie alle denunce nostre e dei centri sociali che il suo collega assessore Rizzi ha potuto essere informato correttamente sulle iniziative al Lido del 1° Maggio.
De Corato, piuttosto, spieghi come mai non ha informato lui stesso il suo collega Rizzi su che cosa succederà domenica primo maggio al Lido di Milano, visto che lui lo sapeva benissimo, essendo la sua area politica protagonista nello sdoganamento dei gruppi militanti dell’estrema destra.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Il Consiglio di Istituto e il Collegio Docenti del “Molinari” si oppongono all’iniziativa politica che l’estrema destra, sotto la regia della deputata del Pdl (ex-An), Paola Frassinetti, intende organizzare dentro la scuola, in orario di lezioni, il 29 aprile prossimo, anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli.
L’iniziativa, che comprende anche lo spostamento della targa che ricorda Ramelli dalla biblioteca all’atrio dell’istituto, è stata, prima, annunciata agli organi di stampa e, poi, decisa sul piano formale dall’Assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Provincia di Milano, la leghista Marina Lazzati, senza che gli organismi della scuola siano stati mai coinvolti o consultati.
Il Consiglio di Istituto del “Molinari” ha dunque accolto la mozione del Consiglio Docenti, deliberando, con 13 voti favorevoli e 3 contrari, la sospensione dell’attività didattica per il 29 aprile. Inoltre, il CdI “non approva né lo svolgimento della manifestazione commemorativa in esame né lo spostamento della targa e non approva l’accesso all’Istituto di persone l’identità delle quali non è stata ad oggi comunicata”.
Qui di seguito i testi delle deliberazioni del Consiglio di Istituto e del Collegio Docenti del “Molinari” del 21 aprile 2010:
Consiglio di Istituto:
Il Consiglio di Istituto recepisce e fa propria la mozione espressa dal Collegio Docenti di oggi. (Allegato 1)
Esprime forte preoccupazione per una manifestazione politica che coinvolge un numero imprecisato di pertecipanti esterni all’Istituto, che attirerà numerosi aderenti a movimenti politici, considerate anche le inopportune comunicazioni pubblicate in anticipo dai giornali, con il rischio di ricreare i momenti di tensione già avvenuti negli scorsi anni.
Il CdI pertanto non approva né lo svolgimento della manifestazione commemorativa in esame né lo spostamento della targa e non approva l’accesso all’Istituto di persone l’identità delle quali non è stata ad oggi comunicata.
Il CdI impegna il Dirigente Scolastico a comunicare tempestivamente la presente delibera alla Provincia e alle autorità di Pubblica Sicurezza. Ritiene inoltre necessario comunicare la posizione del Collegio e del CdI agli organi di informazione.
Delibera approvata a maggioranza: 14 voti favorevoli, 1 astenuto e 1 voto contrario del D.S, (Delibera n. 23)
Il CdI ritiene che nella giornata del 29/4 non sia garantita la sicurezza né all’interno dell’Istituto né nell’area circostante e decide pertanto di modificare il calendario scolastico a.s. 09/10 aggiungendo la giornata di giovedì 29/4 ai giorni di sospensione dell’attività didattica.
Il CdI si riconvoca il giorno 27/4 per valutare gli sviluppi della situazione e decidere ulteriori iniziative.
Delibera approvata a maggioranza: 13 voti favorevoli, 3 voti contrari tra cui il D.S, (Delibera n. 24)
Collegio Docenti (allegato 1):
Il Collegio Docenti, riunitosi in data 21 aprile 2010, prende atto della comunicazione dell’Assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica secondo la quale dovrebbe svolgersi una manifestazione commemorativa nel nostro Istituto il giorno 29 aprile p.v. e, al termine di una discussione a riguardo, esprime il suo parere:
una scuola non è solo un edificio pubblico, è invece un sistema complesso in cui molti soggetti concorrono, con impegno e passione, nel raggiungere l’obbiettivo comune di una crescita culturale e morale degli studenti, in primo luogo, ma anche di tutti coloro che partecipano a questo lavoro straordinario. È bene ribadire ciò che dovrebbe essere scontato: ogni iniziativa con finalità etica e culturale che si svolga nella scuola e che coinvolga studenti, direttamente o indirettamente, deve essere sostenuta dai soggetti che nella scuola vivono e lavorano. Ogni iniziativa che ignori deliberatamente il parere del Collegio dei Docenti e quello del Consiglio di Istituto non rispetta questo principio basilare e considera la scuola alla stregua di un qualsiasi altro spazio pubblico, con una miopia civile incomprensibile.
Ancora più grave appare la decisione dell’Assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica tenuto conto che la manifestazione in oggetto è l’ultima di una lunga serie di iniziative politiche, istituzionali e non, che da molti anni pongono il Molinari in seria difficoltà in questo periodo dell’anno. Ricordiamo, tra le altre: le manifestazioni di gruppi dell’estrema destra, svolte provocatoriamente nel cortile della scuola, in occasione della ricorrenza dell’uccisione di Sergio Ramelli. La richiesta della Provincia di potere svolgere nel nostro Istituto uno spettacolo teatrale in ricordo di Ramelli contenente un’apologia delle teorie dell’estrema destra. I numerosi articoli sui giornali che troppo spesso hanno posto in cattiva luce il nostro Istituto presso l’opinione pubblica. Tutto ciò ha comportato, in questi anni, notevoli e impegnativi conflitti all’interno dell’Istituto, forte essendo la presenza a scuola di studenti aderenti all’estrema destra. La serenità e l’efficacia dell’azione didattica vengono seriamente compromesse in un clima di pressioni politiche così insistente.
Il Collegio ritiene che la collocazione della targa commemorativa di Sergio Ramelli nella biblioteca della scuola sia una scelta adeguata ed opportuna, adeguata in quanto la biblioteca è un luogo dell’istituto frequentato sia dagli studenti che dai docenti, opportuna perché la principale preoccupazione che ha motivato le nostre scelte su questo argomento è sempre stata quella di evitare che la nostra scuola possa diventare un luogo di periodiche manifestazioni politiche, che hanno tutta la legittimità di svolgersi nei luoghi pubblici opportuni ma non all’interno di una scuola.
Lo spostamento della targa ci appare strumentale proprio a questo tipo di finalità.
Per gli stessi motivi si ritiene inopportuna la prevista manifestazione che si dovrebbe tenere il 29-4-2010 alle ore 11:30, in pieno orario di lezione, con la presenza di un numero imprecisato di persone nell’atrio della scuola, creando un evidente disturbo alle lezioni stesse ed una situazione nella quale diventerebbe oggettivamente impossibile garantire un controllo delle entrate e delle uscite dall’istituto con il rischio che studenti, anche minorenni, possano allontanarsi dalla scuola.
Lo scorso anno si tenne senza alcun problema un incontro commemorativo presenti alcune persone nella biblioteca, senza che questo abbia sollevato né obiezioni né proteste, senza creare intralcio alle attività didattiche, e senza che ciò assumesse i connotati di una vera e propria manifestazione come si vorrebbe fare invece quest’anno.
Alimenta ancora di più la nostra preoccupazione il fatto che la manifestazione del 29-4 sia stata già ampiamente resa pubblica attraverso articoli di importanti giornali ben 15 giorni prima della data prevista, creando quindi le premesse perché si possa verificare la presenza fuori dalla scuola anche di altri soggetti determinando quindi una situazione imprevedibile e non compatibile con il normale e svolgimento delle attività didattiche.
Questo insieme di fattori ci porta a ritenere che una manifestazione con le caratteristiche ipotizzate non possa certamente svolgersi nei giorni e nelle ore di attività didattica.
Infine si stigmatizza il fatto che su tutta questa vicenda siano stati fino ad ora completamente espunti i due soggetti che sono titolari delle scelte e della gestione delle attività dell’Istituto che sono il Collegio dei Docenti ed il Consiglio di istituto, che sono venuti a conoscenza dai giornali di decisioni e attività che sono di loro competenza e che sono state invece assunte a loro insaputa da soggetti esterni che non sono titolati a tali decisioni.
Delibera approvata con 14 astenuti e nesun voto contrario
Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il Presidente della Provincia, Guido Podestà, operando uno strappo con la tradizione civile della città, non parteciperanno alla manifestazione del 25 aprile, perché la considerano di parte. In cambio ritengono normalissimo e super partes che gli enti da loro presieduti concedano il patrocinio istituzionale alle iniziative dei gruppi dell’estrema destra nazifascista e revisionista in programma per il 1° Maggio al Lido di Milano.
Infatti, quello che fino a ieri sembrava soltanto un’ipotesi o una richiesta, oggi appare invece come una realtà concreta, almeno stando al materiale di propaganda che viene fatto circolare nei circuiti dell’estrema destra milanese, che parlano esplicitamente di patrocinio e di contributo (vedi allegato).
La giornata del Primo Maggio al Lido, che prevede anche un torneo di calcio e un concerto nazirock, fa parte della settimana di iniziative promossa dall’insieme della galassia nera di Milano, da Forza Nuova a Casa Pound, passando per gli Hammerskin e Azione Giovani. Cioè, fa parte di quella serie di iniziative che prevedeva anche il provocatorio concerto-raduno nazifascista del 24 aprile, spostato poi al 2 maggio, in seguito alle proteste.
Chiediamo pertanto a Comune e Provincia di chiarire immediatamente se quel patrocinio è stato effettivamente concesso, come affermano i neofascisti. E, in caso affermativo, riteniamo doveroso revocare immediatamente la copertura istituzionale a questi raduni.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il citato materiale di propaganda
A Milano gli ex-An sembrano poco interessati alle battaglie di Fini, ma in cambio sono impegnati più che mai in inquietanti operazioni di revisionismo storico che, a quanto pare, sono ampiamente tollerate dal Sindaco Moratti e dal centrodestra milanese.
E così, dopo il patrocinio e il finanziamento pubblico al concerto nazifascista del 2 maggio da parte del Consiglio di Zona 3, presieduto dall’ex-An Pietro Viola, ora arriva la negazione del patrocinio alle iniziative dell’Anpi Barona in occasione del 25 aprile da parte del CdZ 6, presieduto dall’ex-An Massimo Girtanner.
Potremmo aggiungere molti altri fatti e fatterelli di questi ultimi mesi, spesso avvenuti in quei CdZ che poco attirano l’attenzione pubblica cittadina, ma ci pare che quanto sopra evidenziato basti e avanza.
Anche in questi giorni, in seguito alla nostra protesta per il patrocinio del concerto-raduno nazifascista, inizialmente previsto addirittura per il 24 aprile, in diversi ci hanno detto che eravamo degli esagerati, che in fondo non stava succedendo nulla di importante eccetera. Un clima di sottovalutazione che pervade anche pezzi del centrosinistra, visto che una parte dei consiglieri di zona 3 del Pd aveva perfino votato a favore del patrocinio del concerto-raduno del 2 maggio.
Ma che altro ci vuole ancora per capire che qui non si tratta semplicemente di qualche isolato nostalgico e tanto meno di “superare le divisioni del passato”, bensì di un’operazione politica e culturale modernissima, perseguita con costanza e insistenza, che vede convergenti e complici settori dei partiti che governano la città di Milano e i gruppi militanti dell’estrema destra, e che è tesa a sdoganare e riaccreditare quelle tesi politiche che la lotta di liberazione e la Costituzione repubblicana avevano espulso dall’orizzonte dell’Italia?
Ecco perché quanto sta accadendo non può passare sotto silenzio e perché occorre la massima mobilitazione attorno al 25 aprile per contrastare adeguatamente queste ignobili operazioni.
E allo stesso tempo riteniamo che il Sindaco Moratti abbia il dover di parlare e di intervenire. Cioè deve chiarire se condivide o se non condivide le operazioni degli ex-An che usano le istituzioni per patrocinare le iniziative di gruppi neofascisti e per togliere il patrocinio a quelle dell’associazione dei partigiani. Se le condivide, lo dica pubblicamente. Se non le condivide, agisca di conseguenza.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
P.S. ricordo a tutti che mercoledì 21 aprile è convocata un’assemblea antifascista da Partigiani in ogni quartiere (ore 21.00, presso la Cascina Autogestita Torchiera, piazzale Cimitero Maggiore 18, Milano)
Il concerto-raduno nazifascista del 24 aprile non c’è più. Il Consiglio di Zona 3 di Milano, chiamato stasera a discuterne, l’ha spostato al 2 maggio, confermando purtroppo a maggioranza sia il patrocinio, che il finanziamento di 1.000 euro.
Un’importante vittoria, dunque, per quanti, singoli o organizzazioni, si sono mossi in queste ultime 24 ore per denunciare pubblicamente quanto si stava preparando e per esigere che il raduno venisse bloccato. Perché una cosa appariva evidente stasera in CdZ 3: se il tutto si fosse svolto nel silenzio e nella disattenzione pubblica si sarebbe ripetuto quanto già avvenuto in precedenza in Commissione Cultura, la quale infatti aveva dato il via libera al raduno del 24 aprile.
Ma è anche una vittoria a metà, perché rimane purtroppo il fatto che un’istituzione pubblica concede incredibilmente il patrocinio e un finanziamento a un’iniziativa di carattere neofascista.
Ma veniamo alla cronaca della serata, alquanto illuminante.
All’ordine del giorno del CdZ, tra le altre cose, c’era anche il “Concerto in ricordo di Sergio Ramelli” e la relativa delibera, predisposta dalla Commissione Cultura, che recitava testualmente:
“In occasione del 35° anniversario della morte di Sergio Ramelli giovane militante del Fronte della Gioventù (MSI) avvenuta il 29 aprile 1975 per mano di un commando del movimento di estrema sinistra “Avanguardia Operaia”, l’Associazione MO.D.A.V.I onlus attiva dal 1995 intende realizzare un concerto presso i Giardini Ramelli di via Bronzino nel pomeriggio di sabato 24 aprile. Il concerto vedrà la partecipazione del cantautore Federico Goglio in arte “Skoll”.
A fronte di una richiesta di 1500 euro (150 euro di rimborso cantante, 950 euro per il service audio, 400 euro per l’allestimento) la Commissione propone di stanziare un contributo di 1000 euro. Si chiede inoltre la concessione del Patrocinio”.
Insomma, si intendeva usare strumentalmente l’anniversario dell’omicidio di Ramelli, che viene abitualmente commemorato il 29 aprile, per ovvi motivi, per piazzare invece un raduno nazifascista il 24 aprile, cioè il giorno prima dell’anniversario della Liberazione. Anzi, la primissima proposta arrivata in Commissione Cultura, com’è stato ufficialmente confermato stasera, era di fare il concerto addirittura il 25 aprile (sic!). Ma questa ipotesi era sembrata evidentemente un po’ eccessiva anche ai padrini istituzionali dei neofascisti e quindi avevano deciso di metterlo il giorno prima.
La Commissione Cultura non aveva nemmeno da ridire sul fatto che a presentare la richiesta di patrocinio fosse un’associazione, la MO.D.A.V.I. onlus, che palesemente fungeva da prestanome, considerato che a Milano e in Lombardia non esiste nemmeno. Infatti, la MO.D.A.V.I. onlus ha sede legale a Roma, non dispone di alcun associato in tutta la Lombardia e, come se non bastasse, è presieduta da Irma Casula, dirigente di Azione Giovani (organizzazione giovanile degli ex-An) del Friuli Venezia Giulia .
In altre parole, era evidente sin dall’inizio che fossimo di fronte a un’operazione politica che poco c’entrava con la commemorazione dell’anniversario dell’omicidio di Ramelli e che aveva, invece, come obiettivo, tutto politico e contemporaneo, una provocazione in vista del 25 aprile (stanno già pensando alla campagna elettorale per le comunali…?!) e uno sdoganamento dei gruppi e del pensiero neofascisti.
Infatti, stasera in CdZ l’imbarazzo era palpabile, visto che il tutto era finito sulla pubblica piazza. Dopo pochissimi interventi è arrivata la prima sospensione ed è stata convocata la riunione dei capigruppo. Conclusione: la data del 24 improvvisamente non era più “opportuna” e il tutto andava spostato al 2 maggio (cioè, lontano dal 25 aprile e, per i non addetti ai lavori, fuori dalla settimana di iniziativa dal 24 aprile al 1° maggio, annunciata dalla galassia nera).
Tuttavia, essendo ormai tutta la faccenda di pubblico dominio, qualcuno nel centrodestra voleva andare anche oltre. E così, l’emendamento che chiedeva l’eliminazione del patrocinio e la riduzione del contributo economico a 700 euro (cioè, la stessa cifra stanziata a suo tempo per un’iniziativa in ricordo di Fausto e Iaio, per citare un consigliere di zona) è stato sostenuto anche dal capogruppo della Lega e dall’Udc, che quindi hanno votato insieme a sinistre e Pd.
Ma purtroppo non è stato sufficiente, poiché il Presidente del CdZ, l’ex-An Pietro Viola, ha letteralmente militarizzato la truppa del Pdl e il patrocinio e i 1.000 euro per i camerati sono stati salvati, sebbene di misura.
Infine, ultima annotazione di cronaca, la deliberazione che sposta tutto al 2 maggio, ma che conferma la copertura istituzionale del concerto neofascista, è stata approvata con 27 voti a favore e 11 voti contrari. Cioè, il Pd si è incredibilmente diviso e metà gruppo ha votato a favore, insieme alle destre…
Morale? Primo, che il tutto fosse un’operazione politica, concordata tra estremismo neofascista/neonazista e settori del centrodestra istituzionale, in primis di provenienza ex-An, è rimasto ampiamente confermato dal CdZ di stasera. Secondo, vigilare attentamente ed essere pronti a prendere parola e iniziativa in prima persona è una necessità imprescindibile, perché non oso immaginare cosa sarebbe successo in CdZ stasera se nessuno avesse denunciato, chiesto, detto ecc. Terzo, il 25 aprile in piazza a Milano, al corteo, prima, e a Partigiani in ogni quartiere, poi, dobbiamo essere in tanti e tante.
A Milano si sta preparando un raduno nazifascista in grande stile con la copertura di settori del Pdl e finanche della Lega Nord. Il tutto inizierà domenica prossima al Cimitero Maggiore, con una messa in onore di Mussolini, e proseguirà con una settimana di iniziative che durerà dal 24 aprile al 1° Maggio.
Alcune di queste iniziative sono già state annunciate dai siti dell’estremismo nero e da un comunicato stampa di Roberto Jonghi Lavarini, esponente neofascista confluito nel Pdl. Ma l’iniziativa clou non è ancora conosciuta, poiché verrà portata alla discussione del Consiglio di Zona 3 di domani. Si tratta di un concerto nel giardino pubblico “Sergio Ramelli” il 24 aprile prossimo, cioè alla vigilia dell’anniversario della Liberazione e in contemporanea con la presenza in città del Presidente della Repubblica.
Non si tratta delle solite iniziative, ma di un autentico salto di qualità dell’estremismo di destra milanese. Per la prima volta, infatti, le varie sigle dell’estremismo nero hanno messo da parte le loro rivalità e si sono uniti, da Forza Nuova a Casa Pound e Blocco studentesco, da Fiamma Tricolore ai nazi-skin di Lealtà ed Azione, dal movimento della Santanché ad alcuni settori della Lega vicini a Borghezio, passando per diversi esponenti politici milanesi del Pdl, tra cui anche Fidanza, Frassinetti e Jonghi Lavarini.
Sottovalutare o far finta di non vedere che a Milano, proprio in occasione del 25 aprile, si tenta lo sdoganamento definitivo dei gruppi militanti e delle tesi del neofascismo, sarebbe un tragico ed imperdonabile errore.
Ed è un problema che non riguarda soltanto la sinistra o il centrosinistra. È un problema che riguarda anche –e forse soprattutto- le forze del centrodestra che governano questa città. Non possiamo e non vogliamo credere che tutto il Pdl, tutta la Lega e il Sindaco Moratti siano complici di questo operazione.
Per questo chiediamo a tutte le forze politiche democratiche di rompere ogni complicità con gruppi neofascisti o neonazisti, a partire dall’opposizione alla concessione del Giardino Sergio Ramelli per il raduno nazifascista del 24 aprile.
Al Prefetto e al Questore chiediamo, invece, di garantire il rispetto della legalità costituzionale, che significa anche non consentire l’apologia di fascismo o l’incitamento all’odio razziale.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Deve essere grande il nervosismo al Pirellone, se Formigoni inizia a farneticare e insultare come De Corato, dando dei “teppisti” a quanti, cioè quasi tutti, in piazza Fontana hanno fischiato i massimi rappresentanti di Comune, Provincia e Regione.
Quei fischi erano figli della sacrosanta indignazione per l’assenza di verità e giustizia dopo 40 anni e l’ha capito persino il Sindaco Moratti, che oggi non a caso butta acqua sul fuoco.
Infatti, a chi rivolgere le contestazioni, se non alle istituzioni, alle quali si chiede di rompere, o perlomeno di provare a rompere, quell’omertà di Stato che fino ad oggi ha impedito l’accertamento delle responsabilità?
Forse oggi soltanto il Presidente della Repubblica merita il plauso, perché è l’unica autorità che ha invitato a continuare il lavoro per la verità e la giustizia e che aveva aperto la strada al riconoscimento, avvenuto ieri in piazza, di Giuseppe Pinelli come 18° vittima della strage.
Quanto ai 10mila milanesi che hanno partecipato al corteo organizzato dalla sinistra cittadina, ebbene, loro non hanno nemmeno avuto la possibilità materiale di fischiare o contestare, visto che qualcuno aveva incredibilmente deciso che piazza Fontana andava chiusa militarmente.
Quando infine, dopo alcune inutili e stupide manganellate, la piazza è stata aperta, delle autorità non c’era nemmeno più l’ombra. Quindi, per favore, la si smetta, da tutte le parti, di raccontare balle.
Se a Formigoni è rimasta un po’ di serietà, allora invece di lanciare insulti, tragga dalla giornata di ieri l’unica conclusione possibile: qui non si dimentica e occorre verità e giustizia, per piazza Fontana, per piazza della Loggia e per tutte le stragi di Stato, tuttora impunite. E, dunque, si impegni pubblicamente e formalmente in quella direzione.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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