Blog di Luciano Muhlbauer
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Puntuale come un orologio svizzero, non appena il Sindaco di Rho, il ciellino Roberto Zucchetti, si trova in difficoltà politiche, ecco che spunta lo sgombero del centro sociale Sos Fornace.
Infatti, ai ragazzi e alle ragazze, da fonti attendibili, è stato fatto arrivare il messaggio che ormai è questione di poco, forse soltanto di giorni, se non di ore. E guarda un po’, proprio adesso, alla vigilia della manifestazione unitaria di sabato 9 ottobre contro l’Accordo di Programma sull’area ex-Alfa, firmato da Zucchetti, e della seduta del Consiglio Comunale di Rho del 12 ottobre, che si annuncia infuocata, poiché dovrà decidere se ratificare o meno la firma del Sindaco.
E così, ancora una volta, la Fornace finisce nel mirino del malgoverno cittadino, non perché nell’area dismessa occupata dai giovani si faccia rumore o musica o si beva la birra, come vorrebbe la vulgata ufficiale, bensì perché il centro sociale è sempre stato attivo sulle questioni che riguardano il territorio e, in più occasioni, con le sue puntuali denunce, ha messo in serio imbarazzo la giunta ciellino-leghista che governa Rho.
Se non vi ricordate, ecco un esempio per tutti: la vicenda della soppressione dei treni pendolari, decisa in una riunione al Pirellone del marzo 2009, anche grazie all’incredibile negligenza del Sindaco di Rho. Ebbene, a mobilitarsi per prima fu proprio la Fornace e un imbarazzato Zucchetti dovette persino presentarsi al banchetto del centro sociale per firmare la petizione contro la soppressione.
Allora, Zucchetti, ciellino come chi comanda al Pirellone, aveva preferito non disturbare i suoi capi politici, piuttosto che occuparsi degli interessi del suo territorio. Un po’ com’è successo qualche settimana fa con l’accordo sull’area ex-Alfa, che egli ha firmato, ignorando bellamente le indicazioni del Consiglio comunale.
Anche un anno fa Zucchetti volle la testa della Fornace, un po’ per vendetta, ma soprattutto per deviare l’attenzione dal suo malgoverno. E ora, evidentemente, ha deciso di riprovarci, con l’aggravante di voler alzare la tensione in città alla vigilia di due appuntamenti molto importanti.
Esprimiamo la nostra completa solidarietà alla Fornace di Rho e chiediamo ai responsabili dell’ordine pubblico di non prestarsi ai giochini politici di un amministratore in difficoltà.
Ma invitiamo anche le forze politiche e i consiglieri comunali del centrodestra rhodense, molti dei quali si dichiarano scettici o persino contrari all’Accordo di Programma sull’ex-Alfa, di dare il loro contributo affinché non si realizzino interventi di forza contro la Fornace e si riporti invece la questione dello spazio sociale sul terreno del confronto civile con l’amministrazione comunale.
Da parte nostra, saremo a fianco dei ragazzi e delle ragazze della Fornace e ribadiamo il nostro impegno per la piena riuscita della manifestazione unitaria di sabato prossimo contro lo sciagurato Accordo di Programma sull’area ex-Alfa.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
---------------------
 
COMUNICATO DEL CENTRO SOCIALE SOS FORNACE:
 
FORNACE PROSSIMA ALLO SGOMBERO: PRONTI A RESISTERE!
MARTEDÌ ASSEMBLEA PUBBLICA ANTISGOMBERO
 
Da fonti certe abbiamo appreso che entro la fine di questa settimana verrà tentato lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace. E' evidente il malcelato tentativo di alzare il livello della tensione in vista del corteo di sabato 9 ottobre contro il Piano Alfa e in difesa del territorio, per spaccare l'ampio fronte - dall'opposizione sociale a quella consigliare - che scenderà in piazza unito nel denunciare la "prima pietra" di Expo 2015, madre di tutte le speculazioni sul territorio. Questo tentativo arriva inoltre una settimana dopo la nostra denuncia dell'imbarazzante comportamento di Fiera Milano che, a dispetto della scintillante immagine che propone di sè, produce sul territorio del quale si vanta di essere vetrina, solo precarietà e disoccupazione, come dimostra la recente vicenda degli 85 lavoratori lasciati a casa.
La giunta comunale, più volte dichiaratasi a favore dello sgombero della Fornace, vuole evidentemente coprire con questo provvedimento il fallimento del modello della città vetrina, sotto gli occhi di tutti in termini di servizi pubblici dismessi e beni comuni espropriati, col favore degli speculatori di CL e la copertura politica di chi, come la Lega Nord, della difesa del territorio si riempe la bocca ma nei fatti è complice del saccheggio.
Questa ennesima minaccia non è solo un attacco a uno spazio sociale, ma ai percorsi autorganizzati e all'intera opposizione sociale del territorio che esprimono una voce critica e contrastano una ricostruzione della metropoli imposta da chi sta sfruttando la crisi per aumentare i propri profitti.
Invitiamo perciò tutti i solidali a un'assemblea pubblica che si terrà in Fornace martedì 5 ottobre alle 21:30 per preparare la resistenza allo sgombero. Portate sacchi a pelo e coperte, si dorme all'interno dello spazio per difenderlo.

Martedì 5 Ottobre - h. 21:30
ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LO SGOMBERO
SOS Fornace - Rho, via S. Martino 20
 
Mercoledì 6 ottobre - h. 5:00
PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBERO
SOS Fornace - Rho, via S. Martino 20
 
Giovedì 7 ottobre - h. 5:00
PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBERO
SOS Fornace - Rho, via S. Martino 20
 
Venerdì 8 ottobre - h. 5:00
PRESIDIO E COLAZIONE ANTISGOMBERO
SOS Fornace - Rho, via S. Martino 20
 
Sabato 9 ottobre - h. 9:30
CORTEO CONTRO IL PIANO ALFA
IN DIFESA DEL TERRITORIO
Rho - Stazione FS
 
 
Ieri notte in piazza Duomo, nella Milano che vorrebbe essere europea, è andato in scena quel famigerato “botellón”, che aveva agitato il sonno del vice del sindaco e, di conseguenza, fatto diventare rovente il telefono del Questore.
Premettiamo subito, per la cronaca, che il botellón si è tenuto come programmato, alla presenza di qualche centinaio di giovani, che non ci sono stati incidenti, che nessuno si è fatto male e che nulla è stato rotto. E questo, nonostante il dispendioso, ingiustificato e grottesco stato d’assedio in piazza Duomo, chiesto e ottenuto dal vice del sindaco.
Ma andiamo con ordine, perché vale la pena descrivere le scene da avanspettacolo che si sono viste ieri sera nella piazza più importante e rappresentativa di Milano, grazie alla regia dell’eterno vice del sindaco. E non solo vale la pena, ma è assolutamente necessario, perché se non l’avessi visto con i miei occhi, non ci crederei.
I ragazzi e le ragazze di Milano Movida volevano realizzare semplicemente una pacifica provocazione, per dire che gli spazi pubblici servono anche -e forse anzitutto- per essere vissuti dalle persone. Un problema sentito particolarmente dai giovani, che a Milano vengono spesso trattati come un fastidioso problema e come alieni.
E la forma scelta era quella del botellón, cioè quel ritrovo in piazza, di iberiche origini, che consiste nella riunione in un luogo pubblico di tanti giovani per bere, cantare e stare insieme. Insomma, nulla di scandaloso o violento, ci pare. Ma, appunto, il nostro vice la vede in maniera diversa o, forse, semplicemente non ci vede più, consumato com’è dal rancore e dall’odio verso quelli e quelle che non sono come vorrebbe lui, specie se giovani.
E così, ha imposto ai responsabili dell’ordine pubblico di trattare il botellón come un’emergenza terrorismo. Risultato? Quello più ovvio e senz’altro degno del miglior Monty Python: chiusura della stazione della metropolitana di Duomo, checkpoint in ogni angolo d’accesso alla piazza, presidiati da reparti mobili della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, e gruppi di turisti perquisiti, disorientati e convinti che ci fosse un allarme bomba.
Per quanto mi riguarda, sono arrivato in zona verso le 22.30, in tempo per assistere a una delle scene inziali, di fronte alla quale non sapevo bene se ridere o piangere. Due ragazze e un ragazzo respinti al checkpoint dei carabinieri vicino all’angolo con via Palazzo Reale, perché muniti di bicchieri di plastica (le ragazze) e di due lattine di birra (il ragazzo). Secondo i militari era vietato transitare per piazza Duomo con bicchieri di plastica.
Ho chiesto spiegazioni ai militari, informandoli che non esisteva alcuna ordinanza, legge o norma che vietasse i bicchieri di plastica in piazza Duomo. E che, anzi, un tal divieto rappresentava un abuso di potere. La reazione dei militari era illuminante: il primo si è irrigidito, non sapendo bene cosa dire, al secondo è scappato da ridere. Conclusione: “parli con i responsabili di piazza”.
Alla fine, dopo varie discussioni con funzionari della Questura ed ufficiali dei Carabinieri, siamo giunti alla ovvia conclusione che ci si atteneva alla legge italiana e non alle fantasie. Cioè, ordinanze del Sindaco Moratti alla mano, no alle bottiglie di vetro e alle lattine e sì invece a bicchieri e bottiglie di plastica.
A questo punto, al nostro checkpoint è successo la seguente cosa: sotto lo sguardo vigile del reparto mobile dei Carabinieri, il ragazzo ha versato il contenuto delle sue due lattine di birra nei bicchieri di plastica delle due ragazze e, con i bicchieri pieni di birra in mano, ha potuto fare finalmente il suo ingresso in piazza Duomo.
Beninteso, scene simili si sono verificate anche agli altri checkpoint, compreso il blocco di ragazzi perché muniti di chitarra (“siccome questo è un botellón e siccome le chitarre servono per il botellón, allora non possono passare”). Comunque sia, alla fine in piazza Duomo c’erano 2-300 giovani che bevevano birra, chiacchieravano tranquillamente e suonavano la chitarra.
In altre parole, il vice del sindaco, cioè l’On. De Corato, ha fatto mobilitare inutilmente e a spese dei contribuenti un numero abnorme di forze dell’ordine, chiuso la metropolitana di Duomo, cosa riuscita nemmeno al Seveso, e diffuso il panico tra i turisti, unicamente per motivi politici e personali e pretendendo persino dalla Questura e dai Carabinieri di violare la legge e le stesse ordinanze comunali.
Per fortuna, le forze dell’ordine sono più serie del vice del sindaco e, aggiungiamo, anche dotate di quel senso del ridicolo che invece manca completamente a De Corato.
Di ieri sera mi rimane soprattutto un’immagine, che forse riassume il senso di tutta la serata. Quella del militare dei reparti mobili dei Carabinieri che non riesce proprio a trattenere il suo sorriso di fronte alla palese assurdità della situazione.
Ed è stato quel sorriso, unito a quello dei ragazzi e delle ragazze, che ha seppellito l’idiozia e l’odio di un uomo che dopo 13 anni di vicesindaco dovrebbe cambiare mestiere.
 
 
Con lo sgombero de “La bottiglieria occupata” di via Savona 18, la città non ha guadagnato proprio nulla. Gli unici a guadagnarci, forse, sono l’ossessionato De Corato e  qualche politico leghista che lo rincorre, che così possono fare un altro comunicato stampa e non parlare dello stato disastrato della loro amministrazione cittadina.
Milano non ci guadagna nulla in questa vicenda, perché i centri sociali non nascono dal nulla, ma dai problemi non risolti, dall’assenza totale di spazi sociali e dalla voglia di non rassegnarsi a un presente senza futuro.
È un illuso chi pensa che sgomberando i luoghi si eliminino anche le persone e le loro volontà. Non era stato così con lo sgombero di quattro mesi fa del Lab Zero, che appunto aveva portato a una nuova e più partecipata occupazione, e non sarà così nemmeno adesso. E, peraltro, non era stato così neanche nel caso dello sgombero vigliacco di Cox 18, anzi.
Ma De Corato non fa parte degli illusi. No, lui fa parte dei furbetti, che di fronte al bilancio fallimentare del governo cittadino, provano a cambiare discorso. Insomma, perché perdere tempo con quisquilie come il Seveso che finisce in metropolitana o il penoso spettacolo dei battibecchi istituzionali sulle aree dell’Expo, se possiamo inventarci una bella guerra dal vivo con un pezzo della città?
Ebbene sì, perché questo è l’obiettivo: produrre confusione, conflitto, caos. La solita, vecchia storia del costruire tensione, per poi invocare l’ordine, che il vecchio ex-neofascista conosce a memoria e che i meno vecchi leghisti hanno evidentemente imparato in fretta.
Ma a questo punto, chiediamo a tutti di giocare a carte scoperte. Stiamo entrando in campagna elettorale, la situazione sociale disegnata dalla crisi è quella che è e gran parte della politica si occupa soltanto di se stessa. Cosa vogliamo fare? Innescare una guerra in città?
Lo chiediamo con la massima serenità e serietà, perché i segnali ci preoccupano. C’è il possibile sgombero a breve del centro sociale Sos Fornace alle porte di Milano, sgradito al traballante Sindaco ciellino di Rho, e c’è la situazione incerta del Conchetta.
Chiediamo ai responsabili dell’ordine pubblico di non assecondare gli interessi politici o personali di alcuni esponenti del centrodestra, specie in campagna elettorale, e dunque di sospendere gli sgomberi dei centri sociali, a partire dalla Fornace e da Cox 18.
Da parte nostra, esprimiamo solidarietà e sostegno ai centri sociali milanesi, minacciati ormai quotidianamente dal vicesindaco De Corato e da qualche suo seguace dell’ultima ora.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
 
di lucmu (del 13/12/2010, in Movimenti, linkato 1008 volte)
Appello del comitato milanese 16 ottobre
 
LA SFIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI E’ LA PREMESSA PER CAMBIARE QUESTA SOCIETA’ INGIUSTA
Martedì 14 dicembre, il parlamento discuterà della possibile (e per noi auspicabile) sfiducia al Governo Berlusconi.
Vogliamo che in quella giornata la voce di chi rifiuta l’idea di società ingiusta, diseguale e autoritaria che questo governo da tempo sta cercando di imporre, si alzi forte e chiara.
La voce degli studenti, degli insegnanti, dei ricercatori che da mesi si oppongono ad una controriforma che distrugge la scuola pubblica, che crea un’università di classe.
La voce delle lavoratrici e dei lavoratori che lottano contro i licenziamenti, le dismissioni, la cancellazione dei diritti, contro un’idea di competizione che li vuole schiavi.
La voce dei migranti che oltre ad esser sfruttati vengono truffati e poi espulsi.
La voce di coloro che operano nel mondo dell’informazione, della cultura, penalizzati dalla politica dei tagli di questo governo.
La voce di chi, sul territorio, lotta contro la speculazione e si oppone alla privatizzazione dei beni comuni.
La voce di chi difende la democrazia.
Vogliamo che si senta forte e chiara la voce della parte migliore di questo paese.
Per questo invitiamo chi non si rasse
gna alla barbarie, all’intolleranza, alla precarietà, alla cancellazione dei diritti, a fare di martedì 14 dicembre una giornata di mobilitazione generale e a partecipare alle iniziative che si svolgeranno a Milano, a partire da quelle degli studenti in concomitanza con la discussione in parlamento.
 
 
 
di lucmu (del 23/12/2010, in Movimenti, linkato 906 volte)
Quest’anno non è facile fare gli auguri.
le nubi si ostinano a stazionare sulle nostre teste,
i viandanti temono il viaggio e i navigatori la traversata.
eppure, qualche raggio di luce ha osato sfidare il buio, i falsi profeti e i guardiani dell’immutabilità delle cose.
qualche raggio di luce ha infranto il silenzio dell’oscurità.
di qui un operaio che con antica fierezza esclama no signore, di là uno studente che si ribella al furto del suo futuro.
non è ancora l’alba di un nuovo giorno, of course, ma senz’altro è la prova lampante che questa arriverà, prima o poi. basta crederci.
e allora, auguriamoci un 2011 illuminato da tanti raggi di luce.
 
Auguri! Buone feste.
Luciano Muhlbauer
 
Lo sgombero del centro sociale Sos Fornace di Rho (MI), eseguito questa mattina da un ingente spiegamento di forze di polizia, è un atto osceno che non trova giustificazione alcuna, se non nell’interesse politico di voler eliminare una voce di denuncia delle speculazioni legate ad Expo 2015 e negli interessi personali e privati di Roberto Zucchetti, che non è soltanto il traballante Sindaco di Rho, ma anche proprietario di diversi terreni coinvolti in operazioni speculative.
Ma se sospetti sono i motivi di questo sgombero, ancora più sospetti lo sono i tempi. Infatti, il Sindaco ciellino, protagonista di un’esperienza amministrativa fallimentare e fortemente segnata dal suo conflitto di interessi, rischia concretamente di non arrivare alla fine di gennaio, considerato che allo stato non dispone più di una maggioranza in Consiglio comunale.
Insomma, quella strana fretta di sgomberare durante le feste sembra dovuta proprio all’esigenza di mettere in sicurezza alcuni affari del Sindaco, prima che questi torni a fare il privato cittadino. Infatti, con questo sgombero Zucchetti non solo si vendica di uno dei suoi più determinati oppositori politici, ma en passant allontana anche la fastidiosa presenza dei ragazzi e delle ragazze della Fornace dai confini di una sua proprietà personale.
Ebbene sì, perché il Sindaco Zucchetti a quel terreno che si trova a soli 10 metri dalla Fornace ci tiene proprio tanto, visto che aveva tentato già in precedenza di trasformalo da agricolo in edificabile nel progetto di Pgt (Piano di governo del territorio) di Rho. Tentativo per ora arenato, perché l’intera procedura urbanistica è da rifare, a causa delle tante, troppe irregolarità e illegittimità, denunciate a suo tempo anche dalla Fornace con esposto ai Carabinieri.
Peraltro, la vicenda del terreno vicino alla Fornace non è nemmeno un caso isolato, visto che il Sindaco è proprietario anche di un altro terreno agricolo, che ora dovrebbe cambiare destinazione d’uso, grazie a una convenzione tra Comune di Rho e Provincia di Milano sulla nuova sede del Liceo Rebora.
Anche in questo secondo caso è la fretta a farla da padrona, visto che la Giunta provinciale ha deliberato il nulla osta alla convenzione pochi giorni prima di natale e che il Consiglio provinciale, con un’efficienza procedurale senza precedenti, sarà chiamato a ratificarlo a metà gennaio.
Tuttavia, a questo punto qualcuno potrebbe obiettare che tutto questo è certamente uno schifo, ma che la Fornace era pur sempre uno spazio occupato e che la proprietà reclamava la sua restituzione. Ebbene, tralasciando qui tutti i ragionamenti sulle aree dismesse e sugli spazi sociali, a questo proposito andrebbe ricordato che la Fornace ha da tempo formalizzato la sua volontà e il suo interesse di trovare delle soluzioni condivise e che questa disponibilità al dialogo aveva trovato degli interlocutori persino in alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra.
Ma il Sindaco Zucchetti si era sempre opposto a ogni forma di dialogo, continuando invece ad esercitare pressioni sulla Prefettura per un intervento di forza. Evidentemente, questa volta il Sindaco ciellino, sebbene i suoi conflitti di interessi fossero più che noti, ha trovato ascolto e complicità, perché in fondo nell’Italia della compravendita di parlamentari un affaruccio non si nega a nessuno e, poi, fa tanto comodo zittire quei rompiballe che parlano di speculazioni.
Da parte nostra, esprimiamo la nostra completa solidarietà ai ragazzi e alle ragazze della Fornace, invitando tutti a partecipare al presidio con corteo davanti al Comune di Rho che la Fornace ha convocato per le 20.30 di stasera.
E, infine, ci auguriamo vivamente che presto la Fornace trovi un nuovo spazio, dove continuare quell’attività di denuncia e di opposizione che è un valore aggiunto per Rho e per tutto il nordovest milanese.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
 
di lucmu (del 29/01/2011, in Movimenti, linkato 1488 volte)
A Milano c'è un nuovo spazio sociale, si trova in via Olgiati 12 ed è stato occupato oggi pomeriggio da un centinaio di ragazzi e ragazze riuniti nel collettivo ZAM.
Anche se la destra che malgoverna la città griderà probabilmente allo scandalo, in realtà si tratta di una buona, anzi ottima notizia. Infatti, è stato restituito alla vita e al territorio uno dei tanti luoghi di questa città abbandonati all'incuria e al degrado.
Nella fattispecie si tratta di uno ex-stabilimento della Avery Berkel, azienda produttrice di affettatrici e bilance professionali, ormai vuota da anni.
Ora l'ex azienda torna a nuova vita, grazie all'impegno di studenti e precari, e ci auguriamo che sia una vita lunga.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
 
Sabato 12 marzo sarà un altro giorno di mobilitazioni a Milano. E come già avvenuto altri sabati precedenti, le iniziative, sebbene non siano in contrapposizione tra di loro, si svolgono in contemporanea e in luoghi diversi della città. Insomma, siamo di fronte a una perfetta metafora della situazione generale, fatta da tante persone che si muovono, che esprimono opposizione e voglia di cambiamento, ma senza un centro di gravità e una meta condivisi.
Comunque sia, guardiamo al bicchiere mezzo pieno e, quindi, elenco brevemente le iniziative in campo (scusandomi per eventuali dimenticanze). Poi, fermo restando che a casa non si rimane, pioggia o non pioggia, scegliete voi dove andare.
Anzitutto c’è l’appuntamento più conosciuto e pubblicizzato, poiché ha carattere nazionale e il suo epicentro si trova a Roma. Si tratta della mobilitazione A difesa della Costituzione, che a Milano si svolgerà in largo Cairoli, dove verrà allestito un palco, dalle ore 15.00 alle 19.00. Per info: www.adifesadellacostituzione.it
Strada facendo, anche grazie alle edificanti esternazioni sulla scuola pubblica da parte di Berlusconi, alla parola d’ordine della difesa della Costituzione si è aggiunta con forza anche quella della difesa della scuola pubblica, provocando peraltro il manifestarsi di qualche contraddizione.
Infatti, come già quella del 13 febbraio scorso, anche la piazza del 12 marzo si caratterizza per essere molto ampia e così si prevede, almeno a Roma, anche la presenza di esponenti finiani. Orbene, è risaputo che i deputati e i senatori di Fli hanno votato a favore dei tagli alla scuola pubblica e della riforma Gelmini. Contraddizioni delle larghe intese in chiave antiberlusconiana, si dirà, ma intanto ha fatto sì che a Roma la maggioranza del movimento degli studenti universitari si è data appuntamento in un piazza diversa (e, per quello che vale, sono d’accordo con loro). Per info: www.ateneinrivolta.org - www.uniriot.org - www.unionedeglistudenti.net/sito
A Milano, divisioni spaziali di questo tipo non si sono verificate, ma il problema politico ovviamente rimane e anche le ripercussioni. Comunque, in largo Cairoli ci sarà Rete Scuole, che garantirà parole chiare in tema di scuola pubblica. Per info: www.retescuole.net
Alle ore 14.30, in piazza Duca d’Aosta (stazione Centrale), c’è invece l’appuntamento per il Samedi Gras – il carnevale antirazzista di Milano, alla sua seconda edizione, dopo l’esperienza positiva dell’anno scorso. Ci sarà una parata in maschera, con carri allegorici e giochi per bambini di ogni età e cultura, ma soprattutto è un’occasione per ricordarci che milanesi non si nasce ma si diventa e per mandare un abbraccio a chi in Tunisia, Egitto, Libia ecc. è insorto per la libertà. Per info: www.milanomovida.tk
Alle ore 15.00, presso il circolo LO-FI, in via Pietro e Giuseppe Pestagalli 27, c’è poi un’assemblea, organizzata dall’Arci Milano, per iniziare a rispondere alla politica di chiusura degli spazi di socialità dell’amministrazione milanese, che una settimana fa ha provocato la sua ultima vittima in ordine di tempo: il circolo La Casa 139. Vi segnalo questa iniziativa non tanto perché ci sia bisogno di una presenza di massa, ma soprattutto perché iniziate a segnarvi sull’agenda la mobilitazione di piazza che quell’assemblea è chiamata a preparare e che si terrà sabato prossimo. E nel frattempo, firmate anche l’appello Liberiamo la musica! Per info: www.arcimilano.it
Infine, visto che ci siamo e che il 25 aprile si avvicina, vi segnalo anche la tre giorni di iniziative di Partigiani in Ogni Quartiere, che inizia oggi venerdì e si conclude domenica 13 marzo. Per info: http://poq.noblogs.org
Buon week end di lotta e speranza!
 
Luciano Muhlbauer
 
 
Chissà, forse collaborerà anche il meteo e così sabato pomeriggio a Milano si potrà manifestare con qualche raggio di sole. Infatti, anche il 19 marzo è un giorno di mobilitazioni, al plurale, necessarie e giuste.
Anzitutto, c’è l’iniziativa promossa dall’Arci Milano in seguito alla chiusura dell’ennesimo circolo, La Casa 139, ad opera della Polizia Locale. Come sempre, l’input di tallonare i circoli Arci e possibilmente di chiuderli è arrivato verosimilmente dal vicesindaco con delega alla sicurezza, De Corato, ed è figlio di quell’idea oscurantista della città che non tollera spazi di socialità che siano fuori dalla logica della mercificazione o dal controllo politico della destra. Che si tratti di centri sociali, di circoli Arci o di locali indipendenti.
E non a caso, quell’idea di città ha partorita negli ultimi giorni anche la malsana, nonché illegale, trovata di voler dichiarare piazza della Scala zona off-limits per i cittadini in disaccordo con Moratti, De Corato e Lega.
Comunque sia, l’Arci ha lanciato l’appello Liberiamo la Musica, che ha già raccolto molte adesioni, anche oltre i confini dell’associazione, e l’appuntamento è per sabato pomeriggio, alle ore 15.00, in piazza Fontana, per un presidiocreativo e musicale per liberare la musica e la cultura a Milano.
Sempre sabato pomeriggio e sempre alle ore 15.00, con concentramento in piazzale Loreto, si terrà un corteoa sostegno delle rivolte dei popoli arabi e contro l’intervento militare, promosso da diversi soggetti in occasione della “giornata internazionale di solidarietà con la rivolta delle genti arabe e africane”, lanciata per il 20 marzo dall’assemblea dei movimenti sociali al Forum sociale mondiale di Dakar. Per info sulla mobilitazione visti il sito del Csa Vittoria o di Sinistra Critica Milano.
Ci vediamo in piazza!
 
 
Come preannunciato e rivendicato preventivamente dal Ministro degli Interni, il leghista Maroni (quello di “padroni a casa nostra”), il presidio e le barricate dei valsusini sono stati spazzati via militarmente, mediante la più grossa operazione di polizia dai tempi del G8 di Genova: circa 2.500 uomini delle forze dell’ordine sono stati impegnati. Ovviamente, non c’era partita, perché gli abitanti della Val di Susa e quanti e quante, solidali con loro, sono presenti sul posto sin da ieri sera, non sono un esercito, né vogliono esserlo.
Sono rimasti dunque inascoltati gli appelli che chiedevano di fermare l’intervento di forza e di aprire invece un grande confronto nazionale, come quello reso pubblico ieri e sottoscritto da diversi esponenti della società civile, tra cui anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, e il presidente dell’Arci, Paolo Beni.
Ora il Governo Berlusconi-Lega canterà vittoria e molta parte dell’opposizione sarà purtroppo d’accordo con loro. Ma noi no! E siamo convinti che anche tanta parte di quel popolo che in Italia ha ripreso la parola, con il voto amministrativo e con i referendum, la pensi così. Anzitutto e soprattutto, perché non si mandano gli eserciti contro le popolazioni.
 
In molto città si stanno organizzando mobilitazioni di solidarietà con i valusini e i no tav e di richiesta di fine immediata dell’intervento delle forze dell’ordine. A Milano l’appuntamento è alle ore 18.00 in piazza San Babila.
 
Il primo soggetto a lanciare l’appuntamento in San Babila è stato il Comitato No Expo, al quale si sono subito aggiunte diverse realtà di movimento e, mentre scriviamo, stanno per partire anche i comunicati di adesione al presidio di Fiom Milano e Arci Milano e siamo certi che altre adesioni seguiranno.
 
Invitiamo quindi tutt* quant* ad esserci alle ore 18 in San Babila, per dare un segno di solidarietà ai valsusini e per chiedere la fine immediata dell’intervento di polizia.
 
Luciano Muhlbauer
 
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13


facebook twitter youtube
Cerca  
Titolo

Titolo

Titolo
Antifascismo (86)
Casa (48)
Diritti (19)
Infrastrutture&Trasporti (38)
Lavoro (232)
Migranti&Razzismo (147)
Movimenti (124)
Pace (21)
Politica (105)
Regione (77)
Sanità (19)
Scuola e formazione (71)
Sicurezza (59)
Territorio (46)

Catalogati per mese:

Ultimi commenti:
Attention! Attention...
22/11/2017
di Mrs.Emilia Fedorcakova
Prove di grave e vel...
22/07/2016
di claudine
appoggio e sostengo ...
03/06/2016
di merina tricarico



12/05/2024 @ 16:41:52
script eseguito in 56 ms

Ci sono 39 persone collegate